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Les Sables-Azzorre: seconda tappa difficilissima e grande Italia: Rosetti 3°, Torresani 4°

Responsabilità editoriale Saily.it

VIDEO - QUELLA CRESTA DI ALTA PRESSIONE DA AGGIRARE… - Il racconto di 10 giorni di Atlantico spesso di bolina. Luca Rosetti e Alessandro Torresani ai vertici nella classifica dei Serie

VIDEO -QUELLA CRESTA DI ALTA PRESSIONE DA AGGIRARE… - Il racconto di 10 giorni di Atlantico spesso di bolina. Luca Rosetti e Alessandro Torresani ai vertici nella classifica dei Serie

Complicata ma anche pazza con opzioni radicalmente diverse eppure alla fine distacchi relativamente ridotti: la seconda tappa della 9° edizione delle Les Sables – Les Açores – Les Sables resterà sicuramente negli annali delle regate d'altura. In ciascuna delle due categorie in lizza, la suspense è durata fino all'ultimo, rimescolando largamente le carte nella classifica generale.

Alla fine i primi tre posti nella categoria Proto sono di Pierre Le Roy (1019 TeamWork), davanti a Jacques Delcroix (753 Actual) e Uros Krasevac (759 Ashika II). Nella più numerosa e competitiva categoria dei Serie, vittoria di Léo Bothorel (987 Les Optiministes Secours Populaire 17) di un soffio davanti a Jean Marre (991 Sport dans la Ville Time for the Planet) e all’italiano Luca Rosetti, bravissimo anche in questa tappa (998 Race = Care).

Il secondo atto di questa Les Sables-Azorre (che va ricordato è la regata più vicina, per lunghezza a logica, alla Mini Transat, con la quale condivide la cadenza biennale e si alterna negli anni pari) si preannunciava molto aperto, con scelte strategiche decisive e difficili, per colpa di una cresta di pressione piantata in mezzo al percorso. Una cresta barometrica che i velisti solitari potevano scegliere di aggirare o da sud accettando di trovarsi sopravento per diversi giorni e mettendo così a dura prova sia le loro barche che i loro corpi, o da nord presumendo di allungare molto la rotta, per più di 400 miglia con una salita oltre la latitudine del Fastnet, nel Mare d'Irlanda…

“Molto rapidamente, la flotta si è dispersa e non ci siamo più visti. Da parte mia, ho scelto l'opzione del nord e una volta fatto, sapevo che in ogni caso non era possibile tornare indietro, che dovevamo andare fino alla fine sperando che alla fine avrebbe dato i suoi frutti ", ha detto Uros Krasevac. Come tutti i suoi concorrenti, lo sloveno ha, nonostante tutto, spesso dubitato in base all'evoluzione della situazione meteo che a volte ha dato il vantaggio ad alcuni, a volte ad altri. “Si è mosso molto. Tutti abbiamo avuto l'impressione, una volta o l'altra, di trovarci su una traiettoria sbagliata o, al contrario, su una strada vincente. Per ognuno di noi, questo passaggio è stato un vero e proprio sollevamento emotivo, tanto che alla fine siamo arrivati ​​quasi tutti nello stesso momento! “ha commentato da parte sua Luca Rosetti.

È un dato di fatto, per quanto improbabile possa sembrare dopo nove giorni di regate e un distacco che ha superato le 450 miglia lateralmente tra le barche più estreme, nordisti e sudisti sono arrivati ​​a Les Sables d'Olonne praticamente allo stesso modo. A riprova di ciò i distacchi: poco più di tre ore alla fine hanno separato Pierre Le Roy e Jacques Delcroix sulla linea nonostante le scelte di percorso completamente opposte. “Da parte mia, ho scelto la via nord senza davvero esitare. Sapevo che Pierre (Le Roy) era più a sud ma non sapevo di quanto. Pensavo avesse preso una via intermedia ma non pensavo fosse così basso rispetto a me. E’ frustrante finire così vicino dietro al vincitore, ma sono molto contento del mio posto e della mia gara", ha detto Jacques Delcroix.

PIERRE LE ROY, ADIEU CON RECORD - Pierre ha stabilito un nuovo record per la distanza percorsa in 24 ore in Mini 6.50 con un totale di 308 miglia, ponendo così fine nel modo migliore ai suoi quattro anni trascorsi sul circuito Mini 6.50.

L'ARRIVO A PORT OLONA DI LUCA ROSETTI – “Sono terzo? Veramente? Grandioso! Questa seconda tappa è stata davvero complicata in termini di strategia. Il giorno prima della partenza era chiaro che dovevamo andare a Nord ma il giorno dopo lo era molto meno. Di conseguenza, ho scelto di rimanere a Est per ritardare il più possibile la scelta del passaggio a Sud o Nord. Anticipavo il fatto che la cresta potesse salire a Nord e ho preferito attraversarla abbastanza presto andando a Sud. Alla fine è stata la decisione giusta e sono molto felice.

"La vita a bordo, di bolina, è stata davvero difficile. Arrivare a Cape Finisterre è stata lunga ma poi da lì sono stati due giorni davvero incredibili. Sono stato quasi sempre al timone dormendo solo una o due ore in totale per un problema alla stazione del vento, potevo usare il pilota solo in modalità bussola.

"Comunque ho spinto forte. Ho fatto tutto il possibile. Devo ancora capire bene cosa sta succedendo. Sono veramente esausto anche se sono super felice di arrivare qui, a Les Sables d'Olonne, e di vedere solo altre due barche Serie in porto. È una sorpresa fantastica!”

E SOLO DUE ORE DOPO ECCO ALESSANDRO TORRESANI – Italiani sugli scudi: dopo la bella prima tappa, Luca e Alessandro si sono ripetuti e hanno rischiato di finire entrambi sul podio! Alessandro Torresani con 1012 Porco Rosso (Pogo 3) ha tagliato il traguardo solo un paio di ore dopo Rosetti, lasciando in scia una sessantina di avversari! A breve anche il diario di bordo di Alessandro. Per il momento super complimenti a entrambi. La marcia verso la Mini Transat 2023 si annuncia molto interessante…

Responsabilità editoriale di Saily.it