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30 anni fa la strage dei Georgofili, 'tragedia umana e disastro delle cose'

Cosa accadde nel verbale dell'allora presidente dei Georgofili

"La tragedia umana" e "il disastro delle cose" causati dalla strage mafiosa del 27 maggio di 30 anni in via dei Georgofili a Firenze raccontati da Franco Scaramuzzi. L'allora presidente dell'Accademia dei Georgofili, il più antico istituto di studi sull'agricoltura, si trovò a dovere fare un resoconto 'a caldo', a 4 giorni di distanza, in occasione del consiglio accademico svoltosi alla facoltà di agraria. La Torre dei Pulci, sede dell'Accademia, era stata sventrata dal Fiorino carico di tritolo fatto saltare alle 1:04 alle spalle degli Uffizi, 5 i morti. Massimo Vincenzini, che guida oggi i Georgofili, ha deciso di riproporre, in più occasioni il verbale di quella seduta, col "pensiero rivolto soprattutto ai giovani, a chi non c'era 30 anni fa: bisogna investire sulla memoria". "E' stata una tragedia. Ve la voglio raccontare un po' come l'abbiamo vissuta; è forse il modo più efficace per rendervi partecipi del nostro stato d'animo - così Scaramuzzi iniziava il suo resoconto - ...Sono arrivato in p.zza Signoria alle una e quarantacinque circa; Polizia e Carabinieri impedivano di andare oltre. Vi erano molte ambulanze, auto dei Vigili del fuoco e delle Forze dell'ordine... Il questore e l'assessore comunale Giani mi hanno personalmente accompagnato da via Lambertesca a via dei Georgofili. In quell'angolo, in terra, un lago di acqua, macerie, fango. La Torre dei Pulci era squarciata per tutta la sua altezza ed a terra un cumulo di macerie raggiungeva quasi il primo piano. Sulle macerie i Vigili del fuoco con gli idranti cercavano di spegnere le fiamme che uscivano dalle finestre del palazzo di fronte. Ho chiesto subito delle persone; mi è stato detto che vi erano molti feriti...Ho chiesto dell'Angela e della sua famiglia. Nessuno immaginava che nell'Accademia, all'ultimo piano della Torre, vivesse la famiglia del custode...Si sono cercate le liste dei feriti: si sono controllate tutte quelle che arrivavano, via via, dai vari ospedali. Nulla. E' partito l'allarme: sotto le macerie potrebbero trovarsi delle persone...Ero sconvolto...le ricerche sono durate ore. La prima ad essere ritrovata è stata la più piccina - Caterina -, verso le quattro... aveva appena cinquanta giorni, era stata battezzata la domenica precedente. Un vigile del fuoco correva con questo fagottino bianco in braccio; l'ha messo su un'ambulanza che è partita a tutta velocità e a sirene spiegate.
    Non aveva detto che era morta. L'ha voluta sottrarre subito a tutti come sperando in un miracolo, Presto si sono evidentemente accorti che non c'era nulla da fare, l'ambulanza infatti si è fermata poco distante, per pochi minuti, poi è ripartita a sirene spente. Poi la più grande delle due figliole, Nadia (di nove anni), poi Angela (la custode dell'Accademia), poi il marito - Fabrizio Nencioni, vigile urbano - ...più tardi è stato trovato un altro corpo in un'abitazione di fronte", Dario Capolicchio, 22 anni, studente di architettura: "Così mi si è presentata la tragedia umana".
    "Vi descriverò ora il disastro delle cose, così come l'ho visto da quella notte - proseguiva Scaramuzzi -. La prima constatazione è stata quella del crollo completo di una 'fetta' della Torre dei Pulci, dal tetto alla terra...' , poi, quando ancora non si conosceva la vera causa dell'esplosione, "l'angoscia", durata fin quasi all'alba, che potesse essere stata la caldaia dell'Accademia. Quando, nella tarda mattinata, fu aperto l'ingresso sugli Uffizi "ci si è presentato uno spettacolo allucinante, inimmaginabile". Grazie al lavoro anche di decine di volontari, coordinati da Lucia e Luciana Bigliazzi, sorelle bibliotecarie che ancora oggi collaborano con l'Accademia, i preziosi volumi e l'archivio, in 5 furono recuperati e trasferiti nel Salone Magliabechiano degli Uffizi.
    L'Accademia riprese la sua attività, per volere di Scaramuzzi, praticamente fin da subito, nei locali agibili: ingresso, portineria, sala dell'Emeroteca: "Ho preso la decisione - spiegava - di riorganizzare il nostro lavoro rimanendo in quelle stanze. Vi ho già fatta installare una linea telefonica...Manca ancora la luce e gli infissi sono sostituiti da teli di plastica...Naturalmente avremo bisogno di altri locali..in attesa che la sede venga ricostruita". Tre anni dopo, l'11 marzo 1996, fu il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro a inaugurare la Torre dei Pulci restaurata. (ANSA).
   

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