Un gol di Pulisic al 38' del primo
tempo regala agli Usa la qualificazione al secondo turno dei
Mondiali in Qatar e lascia l'Iran nella disperazione. Gli
americani, che hanno chiuso il girone B al secondo posto, alle
spalle dell'Inghilterra, continuano il loro cammino a Qatar
2022: sabato prossimo, nel primo ottavo di finale, sfideranno
l'Olanda, che ha vinto il girone A. Alla vigilia di uno dei
match più attesi della prima fase dei Mondiali, non si è però
parlato solo di calcio. E non poteva essere altrimenti visti i
pessimi rapporti tra Iran e Usa. Poche ore prima la Cnn aveva
diffuso la notizia che le famiglie dei giocatori della nazionale
di calcio iraniana "sono state minacciate di arresto e tortura
se i calciatori non si fossero comportati bene prima della
partita contro gli Stati Uniti". Così, come successo nella gara
contro il Galles e a differenza dell'esordio con l'Inghilterra,
i giocatori iraniani hanno cantato, o per meglio dire,
sussurrato il loro inno. Bocca chiusa, invece, per la stella
Azmoun. Sugli spalti dello stadio Al Thumama di Doha, diverse
magliette a sostegno della lotta delle donne iraniane ma anche
tifosi persiani e statunitensi seduti vicini a sostenere le loro
squadre, all'insegna del fair play. Dall'altra parte del mondo,
invece, sul prato della Casa Bianca, in quegli stessi momenti, è
spuntato un cartello con la scritta: "Forza Usa! Siamo tutti con
voi!". E una foto del cartello è stata ripostata su Twitter dal
presidente Joe Biden e dalla First Lady con la didascalia:
"Siamo fiduciosi di poter vincere!". Fiducia ben riposta.
L'importanza della posta in palio, e forse anche un po' il peso
"politico" di una partita che non potrà mai essere banale, ha
sicuramente condizionato le due squadre. In particolare, l'Iran
dopo l'ottima prestazione con il Galles, è sembrato bloccato
dalla possibilità di poter superare il turno. Troppo soli Azmoun
e l'altra stella Taremi, mai pericolosi. Meglio gli Usa che da
metà del primo tempo hanno cominciato a macinare gioco, anche
grazie alle iniziative di McKennie, a centrocampo, e di Dest
sulla fascia destra. Proprio sull'asse juventino-milanista è
stato creato il gol del vantaggio: lancio di McKennie per Dest
che di testa ha offerto una palla d'oro a Pulisic, il quale ha
facilmente insaccato l'1-0. Un gol che gli è costato caro: il
24enne attaccante del Chelsea si è scontrato con il portiere
Beiranvand e, all'intervallo è stato costretto a rimanere negli
spogliatoi. Buona la prova nei primi 45 minuti anche di Weah: il
figlio del mitico George si è visto annullare un gol per un
millimetrico fuorigioco al settimo minuto di recupero. Al
ritorno in campo, il ct iraniano Queiroz ha provato a scuotere i
suoi, non facendo rientrare lo spento Azmoun, sostituito da
Ghoddos. E proprio l'attaccante ha provato in un paio di
occasioni a impensierire gli americani, prima di testa al 7' e
poi di piede, sfiorando il pareggio, 12 minuti più tardi. Poi
quasi più nulla, se non fosse per una protesta nel nono minuto
di recupero per un presunto fallo da rigore su Taremi. Alla fine
la festa è americana, le lacrime (mai così amare) iraniane.
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