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Marco Mengoni, confini non esistono né in musica né altrove

Marco Mengoni, confini non esistono né in musica né altrove

ROMA, 06 ottobre 2022, 12:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' un vulcano in piena attività, Marco Mengoni. Il cantautore è partito con il nuovo tour nei palazzetti, quasi in concomitanza con l'uscita del secondo capitolo dell'album Materia (dopo "Terra" uscito lo scorso dicembre, ora il progetto è declinato in "Pelle", dal 7 ottobre) e contemporaneamente ha annunciato anche un nuovo tour negli stadi per la prossima estate (farà tappa a Padova, Salerno, Bari, Bologna e Torino). "Sono felice, contento e anche molto fiero di quello che sto facendo", racconta sorridente poco prima di salire sul palco del Forum di Assago, sold-out come tutte le date del tour nei palazzetti, occasione per far conoscere i brani del nuovo album. "Siamo alla seconda tappa di tre di questo progetto: il puzzle si sta componendo". Il percorso a tre step è nato con l'idea di mostrare tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini musicali di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. E così dopo aver raccontato le proprie radici, con Pelle Mengoni racconta le sue ricerche musicali e le contaminazioni che da sempre lo attraggono. "E il messaggio che voglio trasmettere deve essere chiaro: nella musica non possono esistere confini e barriere. E combatteremo contro chi cerca ancora di costruirle", ribadisce con forza raccontando che l'idea è nata anche dopo aver fatto - un po' per gioco un po' per curiosità - un test del Dna "scoprendo che solo per il 35% sono italiano. Sono un meticcio, come lo siamo tutti. In qualche modo anche il disco è solo per il 35% italiano, l'altro 65% è contaminato da culture musicali e suoni completamenti diversi da quelli che sono abituato ad ascoltare (anche attraverso l'uso di strumenti insoliti e di parole prese a prestito da lingue diverse, dal maori allo spagnolo)". "Per arricchirci culturalmente dobbiamo conoscere e capire nuove culture, facendole penetrare nel tessuto della nostra pelle. Ed è un bene che un disco che parla di confronto con la diversità esca proprio ora. I confini dal mio punto di vista non hanno senso di esistere. E' stupido fare guerre per questo e quello che sta succedendo nel mondo mi fa male".
   

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