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Ryabkov: 'In Ucraina non cederemo mai, Roma deplorevole'

'Vuole la sconfitta strategica di Mosca dopo secoli di amicizia'

(di Alberto Zanconato)

MOSCA - La Russia "non capitolerà mai davanti a Kiev e all'Occidente", continuerà a perseguire i suoi obiettivi in Ucraina e prenderà il controllo integrale delle quattro regioni annesse: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, dice in un'intervista all'ANSA il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. Quanto all'Italia, aggiunge, è attualmente "all'avanguardia di coloro che vogliono una sconfitta strategica della Russia", il che è "deplorevole". Tuttavia Ryabkov getta acqua sul fuoco in merito a un possibile scontro militare con la Nato. "Non siamo sull'orlo di una guerra nucleare - premette - ma le azioni provocatorie degli Usa, come quella del drone sul Mar Nero, aumentano i rischi di una crisi che potrebbe portare a un'ulteriore escalation. Bisogna ricordare tuttavia che la politica nucleare della Russia è basata su regole stringenti, le quali prevedono che queste armi possano essere usate solo per rispondere ad un'aggressione nucleare o un'aggressione con armi convenzionali che minacci l'esistenza stessa del Paese. Meglio concentrarci sul contrario: come fermare l'escalation, e quindi capire come affrontare questa situazione politicamente e diplomaticamente. In questo ci sono ostacoli enormi. Primo fra tutti la decisione di Kiev di proibire per legge ogni trattativa con Vladimir Putin, e le aspettative infondate dell'Ucraina su quello che può ottenere, istigate dall'assistenza senza limiti dell'Occidente in tutte le forme".

Ma quali sono per la Russia le linee rosse oltre le quali si rischierebbe uno scontro con la Nato? "Io sono contrario a stabilire linee rosse. In primo luogo per non rendere più facile la vita ai nostri avversari. E poi perché non dobbiamo costringerci a una certa condotta in una situazione fluida che cambia ogni settimana. Le linee rosse di oggi domani possono diventare rosa, o grigie. E si sa che il grigio ha 50 sfumature!".

Mosca attualmente non ha il controllo integrale sulle quattro regioni che ha annesso. Nonostante questo, sarebbe pronta a un eventuale cessate il fuoco sulle linee attuali? "Sentiamo ogni giorno, soprattutto dagli Usa, che un cessate il fuoco non faciliterebbe una soluzione. Tra loro - sottolinea il vice ministro - c'è chi è ossessionato dall'idea che la Russia non solo possa essere 'cacciata' da tutti i territori che appartenevano all'ex Ucraina, quella del 1991, ma anche dall'idea che possa essere inflitta una sconfitta strategica alla Russia. Ma i territori che sono diventati parte integrante della Russia non possono essere riconsiderati in modo diverso. E' vero, non abbiamo il controllo di parti importanti di questi territori. Ma esattamente per questo l'operazione militare speciale continua. Non solo, ma anche per questo".

Nel gennaio 2022 Ryabkov ha guidato la delegazione russa agli ultimi colloqui con gli Usa, a Ginevra, prima dell'inizio del conflitto. Sul tavolo c'erano le richieste russe per una nuova architettura della sicurezza in Europa. Da allora ci sono stati altri negoziati segreti con Washington su questo? "No. In quell'occasione - ricorda l'esponente russo - gli Usa non presero seriamente le nostre idee per un ritiro della Nato allo status quo di prima del 1997, la proibizione del dispiegamento di armi a lungo raggio in Ucraina e la nostra opposizione a un'ulteriore espansione dell'Alleanza Atlantica. Adesso non c'è alcuna illusione da parte nostra che si possa tornare a discutere tutto questo. Ora lottiamo per la nostra sicurezza nazionale".

Ma non avete ottenuto il risultato opposto, con l'allargamento della Nato a Svezia e Finlandia? "La Svezia e la Finlandia non ci guadagneranno in termini di sicurezza. Vedranno un rapporto di vicinato molto diverso dopo decenni di calma ideale lungo migliaia di chilometri di frontiera con la Russia", avverte Ryabkov, che boccia anche la postura dell'Europa: "L'Ue è una grande delusione per noi. Semplicemente segue tutte le ricette sbagliate che gli Usa propongono. Non c'è dibattito sulle cause di fondo di questa situazione e sulle ragioni per cui Mosca ha deciso di ricorrere alla forza militare".

E Roma? "L'Italia è sempre nei nostri cuori. Per secoli ha avuto relazioni straordinarie con il nostro Paese in tutti campi. Ci sono stati alti e bassi, e guerre. Ma è tra i pochissimi Paesi che hanno avuto una profonda comprensione delle nostre rispettive posizioni e di quanto queste relazioni ci arricchissero reciprocamente. In questo momento politicamente e in termini di sicurezza l'Italia è tra i Paesi all'avanguardia nel volere infliggere una sconfitta strategica alla Russia. E questo è deplorevole".

Per quanto riguarda infine l'iniziativa diplomatica della Cina, "noi - osserva il vice ministro - accogliamo ogni proposta seria, e quella cinese, per la sua serietà, è in fase di studio. Quindi continueremo le nostre strette e professionali consultazioni con Pechino, come facciamo in molti altri campi".

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