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Rubini, famiglie ebree nella tempesta

Rubini, famiglie ebree nella tempesta

Saga dall'Italia alla Russia, dalla Francia all'America

ROMA, 30 agosto 2022, 10:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Massimo Lomonaco) GABRIELE RUBINI, ATTRAVERSO IL FUOCO'(NARDINI EDITORE, 25 EURO) - Come il primo anche questo secondo libro dell'autore si incardina sulla coralità: famiglie ebraiche di varia nazionalità si ritrovano a fare i conti con la Storia che spesso le vuole spazzare via o, nel migliore dei casi, le costringe a interrogarsi sul proprio posto nella società. Se nel primo volume 'Generazioni. 1881-1907', il Sionismo è l'epifania che irrompe nella vita delle famiglie degli ebrei europei, in questa seconda opera è la Prima Guerra mondiale ad essere volano dei cambiamenti. "La dimensione familiare - ha spiegato l'autore all'ANSA - è centrale perché, indipendentemente da come il singolo individuo vive la propria relazione con il suo essere ebreo, quando il mondo esterno gli si rivolta contro, lo fa rinfacciandogli proprio quello: il suo essere ebreo". "Tanto in 'Generazioni' quanto, ancora di più, in 'Attraverso il Fuoco', le famiglie protagoniste - ha sottolineato - si ritrovano al centro di tempeste enormemente più grandi di loro e di fronte alle quali essere ebrei aggrava il pericolo". "Ciascun personaggio - ha aggiunto - ha le sue idee, la sua visione del mondo, le sue convinzioni, ma quando il cielo crolla, idee, visioni e convinzioni non valgono più nulla.
    Bisogna tenere su il cielo, impedire che ti cada in testa - e se tutto ciò che ti circonda è ostile o, come minimo, sospetto, è nella famiglia che trovi rifugio". Sono queste famiglie, in Italia, in Inghilterra, in Francia, in America, in Russia, a diventare la prima linea della Guerra e non solo direttamente al fronte. Moses, Joshua, Margherita, Filippo, Gemma, Jonathan e gli altri, sono 'individui' e al tempo stesso 'collettività'. Le loro azioni - come delinea il rigoroso romanzo storico di Rubini - avranno anche ognuna un senso e un destino diverso (che sia la Rivoluzione o il Socialismo) ma difficilmente potranno astrarsi dalle loro origini. Nelle pagine del libro, si approfondisce e si srotola il percorso nel quale l'ebraismo europeo - anche se non nella sua totalità - piano piano ha preso congedo - a volte solo intellettuale - dalle terre dove fino allora ha vissuto.
    Anche se ancora non è uno Stato ma solo un porto dove attraccare, la Terra di Israele (Eretz Israel) diventa, in questa seconda saga di Rubini, sempre di più una realtà concreta, un obiettivo da realizzare costi quel che costi. E non è un caso che la copertina raffiguri l'entrata del generale britannico Edmud Allenby a piedi dalla Porta di Giaffa a Gerusalemme nel 1917 dopo aver sconfitto gli Ottomani. Da quel 1907 - da cui prende le mosse il libro - gli anni che seguono la fine della guerra avranno un impatto decisivo sia sulle famiglie sia sugli individui con una realtà assolutamente divergente da quella iniziale. Rubini ferma il proprio racconto quando già si intravede sullo sfondo i prodromi di un nuovo sconvolgimento, questa volta terribile e unico. Ed è facile intuire che potrà essere l'oggetto di un nuovo libro che - per stessa ammissione dell'autore - sono i protagonisti di 'Attraverso il fuoco' ad esigere, in "un ventaglio" narrativo ancora più largo. Questa volta il tema sarà quello dell'approssimarsi della Shoah. "Le famiglie protagoniste dei miei romanzi sono equamente divise tra paesi che patirono l'occupazione nazista e paesi che non ne furono toccati: voglio raccontare le vittime, ma anche chi ha combattuto per salvarle e fermare i carnefici". Evitando - come tiene a precisare - quella 'narrativa del dolore' che non gli appartiene. "Sono molto consapevole di quanto già sia stato scritto sulla Shoah e - soprattutto - di quanto forte sia il rischio di banalizzarla e ridurla a santino splatter". Non resta che aspettare la terza parte e, dopo aver letto la prima e la seconda, lo si fa con piacere.
   

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