C'è anche il testo completo della
causa civile che Giovanni Verga ha intentato nei confronti del
musicista e compositore Pietro Mascagni sui diritti dell'opera
"Cavalleria Rusticana" nella mostra documentaria "Verga:
quotidianità di un romanziere. Famiglia, vita, carattere e opere
dello scrittore dal carteggio Fondo Eredi Verga". L'iniziativa è
del Comune di Catania e rientra tra quelle promosse
dall'assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana con
la collaborazione della Soprintendenza etnea per il centenario
della morte del padre del Verismo. La mostra sarà ospitata nel
Castello Ursino dal 19 novembre al 26 dicembre. Al centro del
contenzioso legale la decisione dell'autore dei "Malavoglia"
che, dopo avere scoperto che il suo nome non figurava nella
locandina dello spettacolo lirico che aveva debuttato a Roma nel
1890 alla presenza della Regina Margherita, decise di trascinare
in tribunale sia Mascagni che l'editore Edoardo Sonzogno per
ottenere gli utili sul diritto d'autore. Dopo vari giudizi si
arrivò ad un accordo transattivo in favore di Verga per 143.000
lire dell'epoca. L'esposizione svela una buona parte
dell'archivio familiare ancora oggi poco noto, una straordinaria
documentazione conservata nell'Archivio Storico comunale (con
dentro lettere, carteggi, atti giudiziari, contabilità) che
rievoca le atmosfere, le relazioni, le abitudini dello
scrittore. A completare questo percorso ci saranno anche
articoli giornalistici pubblicati dai più accreditati critici
verghiani tra gli anni '50 e '70. Il curatore scientifico della
mostra è Antonio Di Silvestro, esperto delle carte dell'Archivio
Verga. Il materiale, pressoché inedito, si compone di documenti
di varia natura, quali testamenti, capitoli matrimoniali,
contenziosi. Il visitatore viene preso per mano e immerso nel
contesto familiare, ripercorrendo tutte le fasi della vita del
Verga, dalla nascita fino alla morte. A latere ci sarà anche una
sezione di opere di arte contemporanea, da un'idea di Davide
Bramante, dal titolo "Cuore Contento" che si richiama ad un
aforismo dello stesso Giovanni Verga: "Chi ha il cuore contento,
canta sempre".
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