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Agnello Hornby, mai vista l'Inghilterra così depressa

Agnello Hornby, mai vista l'Inghilterra così depressa

"Carlo non è molto amato, Truss non ha la forza di cambiare"

TRIESTE, 10 settembre 2022, 17:41

di Francesco De Filippo

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Simonetta Agnello Hornby - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simonetta Agnello Hornby - RIPRODUZIONE RISERVATA
Simonetta Agnello Hornby - RIPRODUZIONE RISERVATA

TRIESTE - "Oggi il problema per la monarchia inglese è nazionale prima che mondiale, e comincia dal fatto che la Gran Bretagna sta crollando politicamente". Lucida, affilata e come sempre senza fronzoli, l'analisi della scrittrice Simonetta Agnello Hornby sulle sorti della Gran Bretagna dopo la morte di Elisabetta II, è appassionata. D'altronde, spiega all'ANSA, "vivo da oltre 50 anni in Inghilterra e non ho mai visto il Paese così depresso, sembra abbia perso la volontà di cambiare, sembra che voglia morire".
    Non si tratta di aver assorbito in tanti anni nella City la caustica franchezza inglese, anzi, forse è il contrario: continua a vivere nella City perché lo spirito pratico e la leale schiettezza sono doti che aveva sin da quando viveva nell'agrigentino e che il trasferimento a Londra, i tanti anni di attività di avvocato sempre dalla parte dei più deboli, non hanno che rafforzato.
    Il Paese che vede oggi rischia di scomporsi: "Forse la Scozia potrebbe incautamente ottenere di separarsi; è poi probabile che si unifichino Irlanda del Nord e Irlanda del Sud, per cui rimarrebbe l'Inghilterra da sola, troppo povera per l'economia contemporanea, considerando anche il grande problema della City di Londra, cioè di quella macchina che da sempre portava denaro al Paese" e che ora sta perdendo appeal. Pensiamo solo al fatto che "da quando i cinesi hanno imparato bene l'inglese, non vengono più a Londra, lo insegnano in Cina, altrettanto bene.
    Poi, c'è la vicenda della guerra in Ucraina...".
    Lo scenario che si immagina non è insomma per niente positivo: più in generale "vedo una lenta morte dei Paesi che non sono nell'Unione europea, e il Regno Unito è un paese che vive un declino incontrovertibile", incalza. Fragili anche la monarchia e la classe politica, "con un re che non è molto amato dagli inglesi e una prima ministra che non avrà la forza per portare avanti il Paese. Mi viene da dire che forse è stata scelta proprio per questo, perché non faccia da sola. Vedo il futuro dell'Inghilterra con paura e perplessità". La scrittrice parla di una "incapacità di vergognarsi" per definire la politica, ad esempio, gestita da Boris Johnson: "I conservatori stanno crollando perché primi ministri scorretti ce ne sono stati, ma come Johnson nessuno. D'altro canto, i laburisti non sanno bene cosa fare e non si accordano con i liberali".
    Esperta di disagio sociale, Agnello Hornby analizza anche alcune nuove dinamiche sociali: "Sono preoccupata da episodi di omicidi di bambine da parte di ragazzi, non era mai accaduto; sembrano gang che compiono violenze sessuali, ma secondo me dietro c'è prima di tutto una volontà di potere".
    Gli inglesi, intanto, piangono la loro regina, Elisabetta lascia un vuoto incolmabile? "E' sempre stata una donna presa dal dovere in una forma quasi maniacale, ha negletto la sua salute per questo". E' "stata educata non come una erede ma come una parente, in quanto si pensava che il Duca di Windsor si sarebbe sposato e avrebbe avuto dei figli, non certo che avrebbe abdicato. La madre della Regina apparteneva alla piccola aristocrazia scozzese: metodi democratici e sobri - indica ancora Simonetta Agnello -. Ad esempio, fu Elisabetta a insistere per dare il proprio contributo durante la guerra, guidava per trasportare feriti. Insomma, il fare più che il comandare". 
   

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