'Pensieri e linfa', un grande
lino di trenta metri dove le parole si legano in uno 'stream of
conscience' con l'ombra di un albero realizzato in 'frottage',
accoglie i visitatori di quella che per il 'New York Times' è
una delle mostre assolutamente da vedere questo autunno negli
Usa: "River of Forms", fiume di forme, è la retrospettiva che il
Museum of Art di Filadelfia dedica dal 24 settembre fino al 26
febbraio a Giuseppe Penone per celebrare l'eccezionale donazione
che l'artista piemontese, tra i più giovani e significativi
esponenti di Arte Povera, ha fatto di oltre 300 opere su carta e
cinque libri d'artista, per un arco cronologico di cinque
decenni.
Circa 200 di queste opere, assieme a 21 incisioni e 12
sculture una delle quali, due alberi senza tempo di bronzo e
alluminio i cui rami si intrecciano cercando il cielo, è
allestita all'esterno del museo, sono entrate nella mostra che
illumina il ruolo del disegno nella pratica artistica di Penone
informando e precedendo le grandi sculture che lo hanno reso
famoso. I disegni riflettono una serie di tecniche, tra cui il
'frottage' (la pittura per sfregamento), la biro, il caffè, la
carta di riso, la grafite e l'acquarello. L'artista ha regalato
a Filadelfia i disegni in omaggio alla moglie Dina Carrara,
facendo in questo modo del museo il più importante custode di
opere dell'artista negli Stati Uniti. Altrettanti disegni sono
andati al Centre Pompidou di Parigi: saranno presentati in una
mostra che aprirà il 19 ottobre.
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