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Forum ANSA, Della Vedova: "Meloni-Salvini sono per l'Ue antagonista"

"I toni della campagna? Mi preoccupano i programmi", sottolinea Della Vedova. E sul reddito di cittadinanza: "E' una misura positiva, va reso più intelligente"

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Il voto del 25 settembre sarà uno spartiacque sull'idea della democrazia e dell'Europa che hanno le destre rispetto a quello delle forze progressiste e liberali. E la postura di Salvini e Meloni rispetto alla posizione di Orban e dell'Ungheria, lo testimonia": non ha dubbi Benedetto della Vedova, segretario di +Europa e alleato della coalizione di centrosinistra Italia Democratica e Progressista.

Nel corso di un Forum con l'ANSA, l'attuale sottosegretario agli Esteri, si dice preoccupato di una eventuale affermazione della Lega e di Fratelli d'Italia alle elezioni. Salvini e Meloni, sostiene, hanno un'idea di democrazia "fuori dallo stato di diritto" perché se Orban dice che è per una "democrazia illiberale" e loro anziché "condannare Orban lo giustificano dicendo che ha vinto le elezioni", questo è un fatto "gravissimo". "Il regime fascistoide di Orban è l'opposto di quello che crediamo debba accadere in Europa e in Italia". 

E "se guardi a Orban come modello, hai l'idea che chi vince fa quello che vuole" e ti posizioni tra quanti vedono l'Europa come "antagonista". Mentre "noi proponiamo un'idea di Italia protagonista in Europa come è stata con Draghi". E non è, avverte, solo una questione di tenuta della coesione europea, già di per sé molto rilevante in un momento di contrapposizione con la Russia e di emergenza economica a causa del prezzo del gas. "Meloni a Milano ha detto: 'arriviamo noi e finisce la pacchia', anche nel linguaggio è un messaggio ben preciso" ma anche la proposta della destra di rinegoziare il Pnrr è "sbagliata e anti-patriottica".

La stessa idea di rinegoziazione del piano, finanziato da risorse straordinarie, apre infatti una serie di altre questioni: "I'Italia deve ratificare il Mes, ancora lì sospeso, non so se altri partiti sono d'accordo, ma sarebbe bene dirlo prima del 25 settembre" avverte Della Vedova evidenziando le altre urgenze poste dal conflitto in Ucraina come la questione della difesa comune. "Per avere una politica estera e per avere un meccanismo di difesa comune, che farebbe risparmiare soldi, non possiamo avere il diritto di veto. Oggi per prendere le decisioni ci serve anche il voto di Orban" ricorda il leader di +Europa.

Infine c'è il capitolo dei diritti sui quali "noi siamo progressisti, loro sono reazionari". Della Vedova rimarca le profonde differenze sul matrimonio egalitario, le adozioni dentro le regole anche per le coppie omosessuali, tra "chi non si scandalizza se in una puntata di Peppa Pig c'è una ragazzina con due mamme, chi vuole la legalizzazione della cannabis per sottrarre i soldi alle mafie (e la Germania si appresta a farlo), chi vuole una legge civile per il fine vita e l'eutanasia". Quindi, per restare sul lessico della destra, "non è vero che l'interesse nazionale oggi lo fai chiudendoti all'Europa". L'urgenza in tema di gas e di bollette, conclude, lo dimostra: "Noi da soli saremmo andati gambe all'aria. Dentro l'Europa resistiamo, anche alle crisi più acute, in Europa dobbiamo esserci da protagonisti".

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