Un calo delle quantità delle uve
rispetto allo scorso anno, ma una vendemmia soddisfacente dal
punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto
eccellente. Sono queste le considerazioni rilevate fino ad ora
dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, che riscontra in media
un 15% in meno di uva prodotta, che scende anche oltre il 20% in
alcune aree. In controtendenza a gran parte d'Italia. Dal 1°
ottobre 2021 le precipitazioni in Sicilia sono state superiori
del 20-25% rispetto allo scorso anno e in generale rispetto alla
media degli ultimi 20 anni. Tuttavia, il forte caldo registrato
a giugno, in un momento delicato per lo sviluppo delle
dimensioni dell'acino dell'uva, ha inciso sul suo calibro e ha
comportato cali di resa in termini di quantità.
"Bacca piccola fa buon vino, - sottolinea Antonio Rallo,
Presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia - del resto
il percorso dell'uva, a partire dalla fioritura, è stato buono:
ci aspettiamo che la qualità, grazie alla gestione attenta dei
vigneti e anche dell'irrigazione, sia certamente sopra la
media".
Le considerazioni del Consorzio sono in linea sull'aspetto
qualitativo con le previsioni vendemmiali dell'Osservatorio
Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate negli
scorsi giorni al Mipaaf: per quanto riguarda la qualità, si
aspettano vini "eccellenti" in Sicilia. Si protrarrà ancora per
circa un mese, intanto, la vendemmia più lunga d'Italia, che
parte a fine luglio dalla costa occidentale dell'isola,
spostandosi gradualmente verso Sud Est e per poi concludersi a
ottobre inoltrato, sui rilievi più alti.
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