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Giudice arrestato: il gip, uso funzione per utili personali

Giudice arrestato: il gip, uso funzione per utili personali

(V. "Presunti abusi in gestione...", delle 9.20 e seguenti)

POTENZA, 29 maggio 2023, 12:35

Redazione ANSA

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"Un uso strumentale dell'attività giudiziaria utilizzata per procacciare utilità personali non solo al magistrato (vacanze, preziosi, device, feste) ma anche ai professionisti che ruotavano intorno a lui, che beneficiavano degli incarichi dati dal magistrato e che per questo lo ricambiavano".
    E' il "quadro indiziario" descritto dal gip di Potenza che ha ordinato l'arresto ai domiciliari - eseguito dalla Guardia di Finanza - del magistrato Pietro Errede, attualmente presso il tribunale di Bologna ma all'epoca dei fatti giudice delle sezioni fallimentare-esecuzioni immobiliari nonché misure di prevenzione del tribunale di Lecce. Oltre a Errede, agli arresti domiciliari sono stati posti anche tre commercialisti e un avvocato: Massimo Bellantone, Alberto Russi, Marcello Paglialunga ed Emanuele Liaci.
    Le indagini, cominciate nel settembre del 2021, si sono basate sull'ascolto di testimoni e parti offese, intercettazioni telefoniche e ambientali, sequestro di documenti e approfondimenti su tabulati telefonici, messaggi e atti giudiziari. I reati ipotizzati sono: tentata concussione, tentata estorsione, estorsione consumata e più ipotesi di corruzione in atti giudiziari.
    In un aspetto dell'inchiesta, due degli arrestati avrebbero costretto privati le cui aziende erano in amministrazione giudiziaria a dare denaro poi non versato a Errede. Si era avviato - secondo i risultati delle indagini della procura della Repubblica di Potenza - "un meccanismo di reciproco scambio, fondato, da una parte, sull'assegnazione degli incarichi maggiormente remunerativi da parte del giudice a vari professionisti e, dall'altra, sull'ottenimento da parte del giudice di regalie e altre utilità". Il gip di Potenza ha ordinato anche sequestri preventivi "nella forma diretta o per equivalente" a carico degli indagati pari al "profitto illecito conseguito". Su altri episodi di corruzione, il gip non ha concordato sull'impostazione accusatoria della Procura, che ha deciso di ricorrere al tribunale del riesame di Potenza.
   

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