(ANSA) - ROMA, 05 DIC - Impianto normativo "nel complesso
positivo", che "potrà essere migliorato in sede parlamentare con
ulteriori misure frutto anche dei contributi provenienti da
parti sociali, categorie professionali e altre organizzazioni".
È il giudizio sulla Legge di Bilancio espresso dal Consiglio
nazionale dei commercialisti, presieduto da Elbano de Nuccio, in
un documento inviato a Camera e Senato sulla manovra economica,
specie per gli interventi di riduzione della pressione fiscale
e, segnatamente a quelli per ampliare la platea dei contribuenti
ammessi al regime forfettario, "nonché alle misure di sostegno
al reddito dei lavoratori dipendenti consistenti nella riduzione
del cuneo fiscale sul lavoro e nella riduzione dal 10% al 5%
dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto
forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili
d'impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato". In
generale, i professionisti invocano una rateizzazione più lunga
dei pagamenti, maggiore chiarezza su bonus edilizi e
l'eliminazione della responsabilità solidale degli intermediari
per l'inizio dell'attività Iva. In particolare, i commercialisti
rammentano "la richiesta di una misura che consenta alle banche
di liberare una parte del plafond che hanno ancora disponibile
per l'acquisizione dei crediti da bonus fiscali, già avanzata
nei giorni scorsi in audizione al Senato. La proposta è che i
crediti d'imposta derivanti dagli interventi ammessi al
superbonus relativi alle comunicazioni di cessione o di sconto
in fattura inviate all'Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre
2022 e non ancora utilizzati, possano essere riportati, ai fini
del loro utilizzo in compensazione, sino al sesto periodo di
imposta successivo a quello di competenza", si chiude la nota.
(ANSA).