(ANSA) - ROMA, 23 SET - "Piena condivisione" viene espressa
dal Consiglio nazionale dei commercialisti rispetto alle
motivazioni con le quali il TAR della Puglia ha ribadito che
l'attività di apposizione dei visti di conformità sulle
dichiarazioni e comunicazioni fiscali è riservata alle
professioni ordinistiche (dottori commercialisti, ragionieri
commercialisti e consulenti del lavoro). In particolare, recita
una nota, il Tar "fonda la sentenza su un principio
incontrovertibile, ovvero che il Legislatore è pienamente
legittimato a riservare attività a professionisti dei quali sia
"comprovata la professionalità e siano oggetto di controllo
disciplinare", ribadendo che essi, in quanto iscritti ad un
ordine, "hanno, in primis, superato un esame di stato o
conseguito una laurea abilitante alla professione e, in
secundis, per quanto maggiormente rileva, nella misura in cui
sono iscritti ad un albo (invero vigilato da uffici
ministeriali) sono soggetti a pregnanti obblighi deontologici,
al controllo sullo svolgimento corretto e regolare dell'attività
professionale e al potere disciplinare esercitato dall'ordine o
collegio di appartenenza". Il presidente del Consiglio nazionale
Elbano de Nuccio afferma che "i commercialisti sono tenuti
anche a precisi obblighi formativi annuali e ad assicurare la
propria attività, peraltro in via specifica per quanto attiene
all'apposizione dei visti di conformità"; inoltre, va avanti,
"quanto affermato dal Tar pugliese rappresenta un importante
conferma che ribadisce quanto è scolpito nel quadro normativo,
ovvero che le professioni ordinistiche rappresentano un presidio
di affidabilità di cui lo Stato può e deve servirsi, in via
esclusiva, nell'interesse generale". Anche per questo, si chiude
la nota, "tra gli obiettivi del Consiglio nazionale c'è proprio
quello di istituzionalizzare il ruolo dei commercialisti, quali
certificatori dell'esistenza dei presupposti per accedere a
benefici pubblici, siano essi diretti o sotto forma di crediti
di imposta". (ANSA).