(ANSA) - L'AQUILA, 12 OTT - Sorgerà all'Aquila il Centro
nazionale del servizio civile universale, finanziato con circa
60 milioni di euro del Fondo complementare del Piano nazionale
di ripresa e resilienza (Pnrr) previsto per il cratere del
terremoto, con la firma dell'architetto Alfonso Femia, e sarà un
modello di rigenerazione urbana perché andrà a riconvertire
parte dei circa 4mila alloggi del Progetto C.a.s.e., realizzati
nel 2009 per offrire un tetto a migliaia di sfollati del
terremoto. Il progetto è stato presentato in occasione del
seminario sulla riqualificazione e rigenerazione urbana,
nell'ambito del cartellone del Festival "Riscoprire l'Europa",
nell'Auditorium del Parco alla presenza, tra gli altri, degli
studenti degli istituti superiori "Da Vinci-Colecchi" e "Amedeo
d'Aosta" che avevano partecipato al pre-Festival rivolto alle
scuole, e dei rappresentanti degli Ordini degli Ingegneri e
degli Architetti.
"Nella nostra città gli interventi di rigenerazione urbana
devono potersi armonizzare con quelli della ricostruzione post
sisma - ha commentato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi -
Questa è la grande sfida che ci poniamo come amministrazione di
un capoluogo di regione dal carattere unico, dove è in atto un
processo evolutivo senza precedenti. Rigenerazione che passa
anche per la riconversione del patrimonio edilizio del Progetto
Case. Si pensi all'istituzione della sede del Centro nazionale
del Servizio civile universale e del Centro di formazione
territoriale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il
Progetto Case, nato per gli sfollati, oggi a disposizione degli
allievi, diventa elemento che qualifica la città. Questo
ripensamento continuo ha bisogno della forza e delle idee di
tutta la Comunità, in particolare quelle dei giovani a cui
giornate come questa sono dedicate. Si dice che un buon politico
non pensa al mandato successivo, ma alla generazione successiva
e noi ci stiamo provando".
"Nuove generazioni, anniversari e memoria. In queste parole è
racchiuso l'impegno della Struttura di missione per il Festival
Riscoprire l'Europa definito per commemorare e, al tempo stesso,
celebrare un evento sì luttuoso, ma dal quale L'Aquila vuole e
deve proiettarsi in avanti, nel futuro, in un processo di
rigenerazione e riqualificazione urbana. Una vera e propria
rinascita. Alle ragazze e ai ragazzi di oggi il compito di
vivere la memoria disegnata sulle vie di questa Città e di
questo territorio per riappropriarsi dei loro spazi, come luoghi
di comunità e di connessione con le diverse generazioni" ha
spiegato Paolo Vicchiarello, coordinatore della Struttura di
missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e
della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della
Presidenza del Consiglio dei ministri.
"La rigenerazione, qui più che altrove, deve assolutamente
mettere in atto, come primo fattore, la rigenerazione sociale ed
economica, la dimensione della comunità - ha rilevato Femia -
facendo in modo che la rigenerazione non sia semplicemente una
riqualificazione di manufatti ed edifici, ma soprattutto un
intervento che riporti al centro la capacità di ricreare nei
luoghi le relazioni intergenerazionali.
"Il progetto - ha spiegato Femia - nasce ripensando l'uso
delle piastre dove oggi fortunatamente inizia a venir meno
l'esigenza residenziale, con la possibilità di insediare una
proiezione verso il futuro, coi luoghi che possono riacquisire
un'identità collettiva, di servizio. L'intervento può diventare
un progetto di paesaggio e di comunità. L'obiettivo è introdurre
una visione ampia su tutto il territorio, questo progetto può
diventare significativo sia dal punto di vista metodologico sia
per la sua capacità di evolvere nel tempo".
"Bisogna combattere il consumo di suolo ed è un bene che il
Pnrr abbia previsto risorse per la rigenerazione urbana" ha
detto Guendalina Salimei, architetto di T-Studio, che nel 2010
ha partecipato alla XXII Biennale di Venezia con il progetto
"E-picentro" che propone una riflessione critica sulle azioni
promuovibili e realizzabili nel difficile periodo di transizione
tra l'abbandono dell'Aquila e la sua ricostruzione. "L'Italia è
piena di aree ed edifici che possono essere riqualificati e
rigenerati, c'è un'enorme quantità di cubatura residua per cui
si potrebbero fare case nelle case. Anche la politica dovrebbe
occuparsene di più, anche perché anche la salute è legata al
sistema delle città". (ANSA).