(ANSA) - TORINO, 19 NOV - Rallenta, ma cresce ancora il Pil
del Piemonte, nonostante i contraccolpi della guerra in Ucraina:
nel terzo trimestre del 2022 si registra un +2,3% rispetto allo
stesso periodo del 2021, leggermente inferiore alla media
italiana (+2,6%), mentre nei primi 9 mesi l'aumento è del 2,9%.
Nel secondo trimestre il Pil era cresciuto del 3,6%. Sono le
stime diffuse dal Comitato Torino Finanza della Camera di
Commercio di Torino, frutto del calcolo fatto attraverso il
Pilnow, un modello econometrico che esamina una serie di
variabili dell'economia reale e fornisce un giudizio sintetico,
istantaneo, dell'andamento economico del Piemonte.
Il Pil piemontese resta in linea con la media Ue (+2,4%) e
supera nettamente quello di Francia (1%) e Germania (+1,1%).
Gioca a favore la maggiore flessibilità e varietà dell'economia.
Mancano 2 miliardi per tornare ai livelli precovid, pari a 6-9
mesi di crescita, mentre mancano 11,6 miliardi, cioè 4 anni di
crescita continua e sostenuta, per tornare ai livelli del 2008
(143,2 miliardi). Alcuni indicatori fanno emergere un quarto
trimestre in riflessione, anche se si tratta della stagione di
Natale, tradizionalmente favorevole ai consumi. "Le stime del
terzo trimestre sono confortanti e scacciano, per ora, il timore
di una recessione, che interromperebbe una ripresa che si sta
dimostrando, anche in Piemonte, più forte di quella europea. La
crescita dei primi nove mesi dell'anno ci permette di guardare
con ottimismo al bilancio di tutto il 2022" commenta Vladimiro
Rambaldi, presidente del Comitato Torino Finanza. "Il Piemonte
continua a difendersi con forza alle varie crisi nazionali e
internazionali che, purtroppo, deve fronteggiare. La nostra
indagine ci parla, però, di aspettative al ribasso degli
imprenditori: per far crescere un'azienda e dare occasioni di
sviluppo a un territorio occorre stabilità" sottolinea Il
presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia. (ANSA).