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Navi green, d'Amico 'Investiamo ma mancano direttive chiare'

Bocchetti (Grimaldi) Lavoriamo su elettrico,pronti per ammoniaca

06 giugno, 17:40
(ANSA) - GENOVA, 06 GIU - "Lo shipping in questi ultimi 20 anni è l'unico fattore della mobilità che ha effettivamente ridotto le emissioni, laddove auto e aerei hanno invece aumentato". Lo sottolinea Cesare d'Amico, amministratore delegato di Amico Group, in occasione del forum "I nuovi confini della sostenibilità - Il mare e la transizione energetica: cambiare rotta per non cambiare gli obiettivi" organizzato da Il Secolo XIX, The MediTelegraph e Ttm-Tecnologie Trasporti Mare. "Quello che manca oggi è un'intesa globale a livello europeo e mondiale e direttive più chiare, ma ci sono problemi legati anche alla tecnologia che oggi è ancora in fase di sperimentazione per alcuni tipi di produzione. E' un work in progress" aggiunge, spiegando che il gruppo d'Amico "in anticipo di 15 anni ha varato un piano di investimenti da 1 miliardo e 200 milioni, che sostanzialmente ci ha portato 50 nuove navi in acqua che sono oggi tecnologicamente avanzate nel campo della propulsione tradizionale, con un'ottimizzazione dei consumi e efficienza in termini di scafo che ci mette tranquilli per il prossimo salto".

Ma ancora non si sa quale sarà il carburante del futuro, anche se d'Amico punta sul biodiesel. Anche Dario Bocchetti, Head of Energy Saving del gruppo Grimaldi, (che ha partecipato al forum con fra gli altri Ignazio Messina, ad della Ignazio Messina, Stefano Messina presidente di Assarmatori e Davide Triacca sustainability director di Costa crociere), dice "è un falso mito quello dell'armamento che non vuole adeguarsi alle normative ambientali". E aggiunge "Anzi noi abbiamo l'ambizione di raddoppiare gli obiettivi green posti a livello internazionale. Oggi però c'è un rischio di sovrapposizione della legge europea con quella internazionale, penso servirebbe un unico riferimento per tutti. Come compagnia stiamo investendo sull'elettrico, sulla tecnologia delle batterie, mancando la rete di approvvigionamento e la disponibilità di carburanti alternativi. Nonostante questo le nostre navi per il trasporto di auto sono già pronte per la motorizzazione ad ammoniaca.

L'obiettivo a livello di flotta è la riduzione del 50% delle emissioni". (ANSA).

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