Si chiama Paxlovid. È un farmaco
contro il Covid prodotto nello stabilimento di Ascoli Piceno
della Pfizer ed esportato in tutto il mondo. Ed è il settore
farmaceutico, non a caso, a far crescere l'export marchigiano
nel primo semestre del 2023 da 10,3 a 12,2 miliardi di euro, con
un incremento del 18,2%, inferiore solo a Campania (+25,5) e
Calabria (+20,6)."Se depuriamo i dati dall'export di farmaci -
precisano i presidenti di Confartigianato Marche Emanuele Pepa e
di Cna Marche Paolo Silenzi - l'exploit delle nostre
esportazioni si ridimensiona fermandosi a 6,6 miliardi di euro,
10 milioni in meno del primo semestre dell'anno scorso (-0,2%)
secondo i dati elaborati dai Centri Studi delle due associazioni
di categoria". In realtà, non è solo l'export marchigiano di
farmaci a crescere nel primo semestre 2023 (+51,3%) ma anche
quello di pelli e calzature (+14,8%), dell'abbigliamento
(+19,8%) e dei prodotti tessili (+4,8%), dei mobili (+4,5%), di
alcuni settori avanzati della meccanica quali computer
apparecchi elettronici e ottici (+16,7%) e macchine e apparecchi
n.c.a. (+3,5%). E tutti più della media nazionale. Per i mobili,
poi, le Marche addirittura accrescono l'export in controtendenza
con il calo nazionale (export mobili Marche +4,5%, Italia
-3,7%). Con il segno negativo: gli apparecchi elettrici,
elettrodomestici, (-5,1% contro il +5% del dato nazionale);
prodotti in gomma e plastica (-9,4% contro il -2% del dato
nazionale). La Cina sale al primo posto tra i Paesi di
destinazione delle esportazioni marchigiane con 3,6 miliardi di
euro ed una crescita del 1.875,8%, attribuibile soprattutto ai
prodotti farmaceutici. In calo l'export regionale verso la
Germania (-45,3), il Regno Unito (-66,8) e gli Stati Uniti
(-29,5).
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