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Prodi, democrazia che decide non è presidenzialismo

Prodi, democrazia che decide non è presidenzialismo

Sondaggi? Attendiamo esito voto

ANCONA, 23 settembre 2022, 09:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Io alfiere del maggioritario? Sono l'unico rimasto, l'ultimo dei Mohicani". Lo ha detto Romano Prodi, rispondendo alle domande del giornalista Marco Ascione, sul palco del Festival della Storia ad Ancona, in cui ha presentato il suo libro "Strana vita, la mia" (Solferino). Prodi ha parlato anche della necessità di "una democrazia che decide", da non confondere con il presidenzialismo evocato da Giorgia Meloni. "Noi siamo una democrazia parlamentare - ha spiegato - non siamo presidenzialisti, il problema non è un uomo solo al comando, è avere una possibilità di un partito o di una coalizione che ha un tempo preciso di 5 anni" per governare. E sulle indicazioni che arrivano dai sondaggi ha invitato ad attendere l'esito del voto. Ad esempio "la rimonta dei 5 stelle degli ultimi sondaggi è uno dei fatti sorprendenti, però aspettiamo di vedere, come sono poi i risultati definitivi. I cosiddetti partiti tradizionali sono finiti male perché hanno fatto mille errori e mille mancanze, però alla fine oggi c'è una specie di rimpianto, non perché fossero la perfezione ma perché almeno rappresentano una certa continuità". "Il Paese prima si innamora della Lega, poi si innamora dei 5 stelle, poi si innamora della Meloni - ha aggiunto -. Attenzione, perché poi il problema della classe dirigente non è un problema che si inventi ogni nuova elezione, è un problema di difficoltà di scelte.
    Abbiamo visto come questa discontinuità abbia pesato sull'ultima legislatura. Un partito, i 5 stelle, che ha scelto una coalizione prima con la destra, poi con la sinistra". E sempre in tema di sondaggi, ha ricordato che "quando fui eletto la prima volta, il mercoledì mi davano perdente per sei punti. Poi quello che capiterà non lo so. Non faccio previsioni, non è il mio mestiere".
   

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