Un presidio sul territorio per la
crescita e lo sviluppo perchè "Il futuro non aspetta". Così la
Federlazio, l'associazione che riunisce le piccole e medie
imprese della regione che ha celebrato i suoi primi 50 anni.
Nonostante le crisi recenti, spiega l'associazione nel volume
"La storia si unisce al presente per formare il futuro", il
tessuto produttivo laziale ha dimostrato una notevole vitalità.
Fra il 2012 e il 2020 le medie imprese sono cresciute a Roma del
28,8% (443 imprese in più) e nel Lazio del 22%. Le grandi
imprese hanno registrato a Roma un +11% (41 aziende in più) e
nel Lazio un +21%. Al tempo stesso, tuttavia, non è diminuita la
spinta dal basso, con un aumento nella regione del 4,4% per le
micro imprese e dell'8,1% per le piccole imprese". Ma il futuro
presenterà nuove sfide: "al centesimo anniversario di
Federlazio, nel 2072, la regione avrà 1.166.000 residenti in
meno, passando dagli attuali 5.730.000 ai 4.564.000. Un calo del
"patrimonio demografico che avrà effetti sulla disponibilità di
forze di lavoro e sul valore aggiunto", si legge. "Ed è quindi
necessario prepararsi puntando soprattutto su più elevati tassi
di partecipazione al lavoro".
"Le imprese del territorio hanno fronteggiato con volontà,
decisione e capacità di resistenza i problemi legati alla
pandemia Covid e a quella energetica- spiega il presidente di
Federlazio Fulvio Rossignoli- Trasformando un momento di
innegabile difficoltà in una reazione decisa che ha permesso
alla nostra economia di rimettersi in marcia molto prima di
quanto si potesse pensare". "Federlazio ha sempre privilegiato
due valori: il primo il territorio, con la capacità di
presiederlo", spiega il direttore Luciano Mocci- il secondo lo
sguardo verso il futuro, che l'Associazione, da sempre rivolge,
in alcuni casi anticipandolo e offrendo alle imprese tutti gli
strumenti necessari per consolidare e sviluppare il proprio
business in funzione dei cambiamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA