L'edilizia, le esportazioni e il
recupero del turismo spingono l'economia del Lazio nel primo
semestre dell'anno ma per fine anno e per il prossimo permane un
alto livello di incertezza e si prospetta un rallentamento. E'
quanto si legge nel rapporto sull'economia regionale della Banca
d'Italia presentato oggi. Come ha spiegato Antonio Cinqe,
responsabile della sede di Roma, "le previsioni sono diventate
difficili" rilevando fra i fattori di rischio "l'incertezza
sulla guerra in Ucraina, la crescita dell'inflazione e dei costi
dell'energia".
Secondo l'indicatore Ter elaborato dalla banca (i dati sul
pil Istat arriveranno solo a fine anno) l'attività economica
della regione è salita nel primo semestre del 5,8% "superando di
un punto percentuale i livelli pre-pandemici" ma le previsioni
per i prossimi sei mesi "sono di un rallentamento". Il comparto
industriale ha visto un aumento del fatturato anche se sotto la
media nazionale mentre i servizi hanno beneficiato del boom del
turismo. La fine delle restrizioni Covid ha permesso il ritorno
dei grandi flussi turistici, anche dall'Asia e Stati Uniti che è
proseguita nei mesi estivi registrando fra i 4 e 5 milioni di
presenze, la gran parte stranieri. Un aumento che ha spinto
anche l'occupazione. Quella del commercio-alloggio e
ristorazione è salita del 18,9%. Ma l'occupazione, nota il
rapporto, è salita anche per l'edilizia (+21,6%).
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