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Giustizia: B.Liberati, no a spettacolarizzazione processi

Giustizia: B.Liberati, no a spettacolarizzazione processi

Ma è necessaria anche responsabilità da parte dei giornalisti

TRIESTE, 22 settembre 2022, 19:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Evitare il "processo parallelo" sui media, una forma "introdotta dal fenomeno dei talk show", assicurare comunicazione trasparente delle notizie di cronaca giudiziaria, evitando spettacolarizzazioni, fughe di notizie e protagonismo dei magistrati. Questi i temi toccati da Edmondo Bruti Liberati nel suo "Delitti in prima pagina" (Cortina Raffaello Editore), presentato oggi a Trieste al Caffè San Marco in un dialogo con il giornalista del Piccolo, Gianpaolo Sarti.
    "Non è del tutto un fenomeno nuovo. Fino agli anni Sessanta i cantastorie raccontavano i delitti celebri", ha spiegato. "Il giornalismo d'inchiesta è lontano dal processo mediatico, può essere molto importante anche per la magistratura. Quando invece i processi vengono messi in scena nei talk show, con psicologi, criminologi, avvocati e persino magistrati che si prestano, e con il conduttore che pretende di fare il giudice, nasce il problema", ha spiegato Bruti Liberati. Specificando: "Esistono forme di giornalismo giudiziario serio anche in televisione".
    Per Bruti Liberati, infatti il problema non è il medium o la forma in cui passa l'informazione, ma la serietà con cui essa viene comunicata, da un lato c'è "la responsabilità del giornalista", dall'altro anche la magistratura "deve adoperare i tempi e i modi giusti della comunicazione. La cosa peggiore è cercare di entrare nella logica dell'informazione che vuole risposte brevi e immediate. Dico sempre che il 'gelato' sarebbe da proibire ai Pm, che dovrebbero sempre mettere un tavolo tra loro e il microfono, per avere il tempo di rispondere".
   

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