È morto a 88 anni, l'altro ieri,
Enzo Bonafè, uno tra i più famosi artigiani italiani della
calzatura. A darne notizia, piangendo la sua scomparsa, è la Cna
di Bologna, città in cui è stata fondata, nel 1963, la maison di
Bonafè. Iniziata la sua attività insieme alla moglie Guerrina,
l'artigiano felsineo ha raggiunto le vetrine delle più
prestigiose boutique d'Italia, d'Europa e del mondo, da Oslo a
Roma, da New York a Tokyo ed è diventato famoso per avere fatto
le scarpe a grandi personalità, tra cui il presidente degli
Stati Uniti Ronald Reagan e il presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi.
"Avevo già realizzato delle scarpe per un famosissimo
gioielliere di New York - raccontava Bonafè in una sua
intervista alla Cna - e fu lui a proporci di realizzare delle
scarpe per il presidente Reagan. Ci facemmo inviare una sua
scarpa e Reagan ne volle due modelli, uno elegante da indossare
con lo smoking e uno per tutti i giorni". Anche il presidente
Ciampi, indossò le calzature Bonafè, così come molti altri
uomini della politica e dello spettacolo.
"Oggi come ieri - raccontava ancora Bonafè - il nostro è
soprattutto un lavoro manuale, in cui i macchinari si utilizzano
pochissimo. Realizziamo circa 30 paia di scarpe al giorno e
siamo circa una ventina di persone, compresi i miei due figli e
mia moglie, che mi ha seguito fin dall'inizio, quando lavoravo
in un piccolissimo garage, girando personalmente a vendere le
mie scarpe. Questo resta uno dei lavori più difficili, in cui
non bastano le capacità, ma serve una gran volontà. Noi abbiamo
formato tanti giovani, ma come mi diceva sempre il mio maestro:
se tu questo lavoro lo fai per 50 anni, quando ti alzi hai
ancora da imparare".
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