Il 2022 si conferma un anno di
successi per Velenosi Vini, come testimoniato dai punteggi
assegnati dalle principali guide e concorsi alle etichette della
cantina ascolana guidata da Angela Velenosi che a Roma, presso
il ristorante stellato di Alessandro Pipero, con la figlia
Marianna, ha presentato le nuove annate in abbinamento ai piatti
di Ciro Scaramandella di Pipero,
ristorante stellato fondato da Alessandro Pipero. Pur con numeri
produttivi in crescita del 20%, Velenosi Vini esporta in 53
Paesi e produce circa 2,3 milioni di bottiglie, e in vista di
nuovi investimenti fondiari come l'acquisizione di una decina di
ettari vitati nei pressi di San Benedetto del Tronto,
l'imprenditrice marchigiana dell'azienda vinicola rossista non
ha nascosto la fatica di far conoscere le Marche nei suoi 38
anni di attività di promozione nel mondo. "Viaggio ancora la
mappa delle Marche e dell'Italia quando devo incontrare buyer
esteri" ha ammesso, rivolgendo poi un appello a politici e media
italiani: "non dimentichiamoci dei territori minori e del valore
della biodiversità che rende unico, grazie alle tante uve
autoctone, il patrimonio vinicolo tricolore". Un gap, quello tra
Barolo, Valpolicella e la Toscana e i distretti produttivi da
scoprire, ben misurabile nelle quotazioni fondiarie: se a
Montalcino le compravendite di terreni toccano quotazioni medie
di un milione di euro per ettaro, nelle Marche con 30mila euro
si riescono ad acquisire una decina di ettari di vigne. "Ed è
una vergogna che le uve dei nostri territori siano quotate 35
euro al quintale" ha sottolineato Angela Velenosi chiedendo uno
sforzo di valorizzazione del coro di voci del Vigneto Italia.
Il Vigneto Marche, ha ricordato, con 14mila ettari può
produrre complessivamente in un anno circa 800mila ettolitri di
vino di qualità perché, ha sottolineato con orgoglio, "la nostra
viticoltura è esclusivamente in collina e risente di una bella
escursione termica, grazie ai Balcani, provvidenziali
soprattutto d'estate. Il 70% della produzione è nel Sud del
territorio regionale. Un'area vocata che ha sempre mantenuto un
ottimo rapporto qualità/prezzo". Alla Velenosi Vini lavorano 26
addetti, quasi tutte donne, a cui si aggiungono i 12 dipendenti
dell'azienda agricola. Il passaggio generazionale è già in atto
con i figli Matteo con tre lauree in campo agrario-enologico e
Marianna che, dopo la laurea conseguita in Bocconi, segue il
marketing aziendale. Dalla cantina u na gamma completa che
spazio dalle bollicine metodo classico, al bianco Rêve Offida
Docg fino al best seller di casa Velenosi, ovvero il Roggio del
Filare Rosso Piceno Doc, e al vino nato durante il lockdown,
Ninfa, al debutto con la seconda annata in veste Marche Igt
Rosso (qui annata 2020). A conclusione dell'incontro conviviale
in degustazione Visciola Selezione, il vino dolce più
rappresentativo del territorio marchigiano.
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