Secondo il fondatore di Slow Food Petrini "la società civile può essere artefice del cambiamento se: valorizza l'economia agroalimentare locale e la stagionalità dei prodotti; riduce lo spreco alimentare che oggi vede mandare al macero il 33% delle produzioni edibili che hanno peraltro richiesto risorse idriche e consumato terreni fertili; riduce il consumo di carni per favorire una dieta mista a prevalenza vegetale; taglia la plastica monouso che con maggior frequenza è utilizzata dall'industria delle bevande e alimentari; non predilige i cibi iperprocessati dove c'è tanta chimica. E grazie ai giovani, i tanti che stanno chiaramente dicendo che il futuro è nella tutela dell'ambiente questa sommatoria di azioni virtuose può diventare una valanga. Peccato che nelle liste elettorali - conclude Petrini - ci siano pochi giovani candidati; un mistero che può creare disaffezione al voto".
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