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Sanità: Schillaci, rischi da uso distorto medici 'a chiamata'

Sanità: Schillaci, rischi da uso distorto medici 'a chiamata'

"Comporta gravi criticità in termini di sicurezza delle cure"

ROMA, 07 dicembre 2022, 14:15

Redazione ANSA

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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'uso distorto delle esternalizzazioni" per coprire la carenza di personale nella sanità pubblica "non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta gravi criticità sulla sicurezza delle cure". Su questa "complessa distorsione del sistema", ha fatto di recente luce l'indagine dei Nas sulle cooperative di servizi sanitari, "da cui sono emerse frodi ed inadempimento nelle pubbliche forniture". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera, puntando il dito contro quello che viene definito dai sindacati il 'far west delle cooperative'.

 Il crescente utilizzo di cooperative per coprire turni scoperti a causa della fuga dei medici dalla sanità pubblica, è una realtà in molte regioni. Ma rappresenta un rischio, precisa il ministro, "sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per via della mancanza di conoscenza da parte dei 'turnisti' delle unità operative in cui svolgono le loro prestazioni per poche ore nell'arco del mese". Dalla recente indagine dei Nas è emerso, infatti, che in alcuni casi "era stato inviato personale in attività di assistenza ausiliaria in numero inferiore rispetto a quello da contratto, o impiegato personale privo del prescritto titolo abilitativo anziché figure professionali socio-sanitarie e, infine, personale non specializzato per l'incarico da ricoprire". Inoltre, "è stata accertata la fornitura di medici da parte di cooperative con età superiore a quella stabilita contrattualmente e l'impiego esternalizzato di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti come la fornitura, nei reparti di "ostetricia e ginecologia", di personale non formato a gestire parti cesarei o di medici per il pronto soccorso non specializzati in medicina di urgenza". 
   

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