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Declino cognitivo per 4,2mln italiani, progetto FederAnziani

1,7 mln con demenza, su 2,5 mln ha pesato isolamento causa Covid

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, - In Italia si stima che 4,2 milioni di persone soffrano di declino cognitivo. In circa 1,7 milioni di casi si tratta di persone colpite da demenza, tra cui 600 mila malati di Alzheimer. A questi si aggiungono però 2,5 milioni di anziani circa che hanno visto la loro salute cognitiva peggiorare a causa dell'isolamento a cui sono stati costretti durante la pandemia di Covid-19. A fare il quadro della situazione è Senior Italia FederAnziani, in una nota che annuncia l'avvio di "e-MemoryCare", il nuovo progetto pensato per queste persone.

Attraverso una piattaforma digitale e quattro diverse App, "e-MemoryCare" mira a fare svolgere agli anziani esercizi per allenare la mente, contrastando il deterioramento delle facoltà cognitive e salvando il benessere psico-fisico.

Il progetto, patrocinato da Senior Italia FederAnziani, è stato ideato da una studentessa in Psicologia, Marianna Messina, e si avvale di un Advisory Board scientifico che riunisce psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisiatri, cardiologi, neuro-psicologi ed economisti.

"Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitari legati alla terza età", afferma il prof. Francesco Fazio, presidente del comitato scientifico di Senior Italia FederAnziani. "Si calcola che in tutto il Pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all'anno".

"e-MemoryCare è costituito da un percorso personalizzato che tiene conto delle esigenze del singolo paziente", spiega Marianna Messina. L'obiettivo è "favorire l'utilizzo e il mantenimento dell'indice di riserva cognitiva". Attraverso il progetto, inoltre, "si potranno recuperare preziosi Big Data sul deficit cognitivo che potranno essere utili per la ricerca clinica".

Il progetto diventerà operativo ad ottobre e sarà realizzato in particolare con la collaborazione degli psicologi. "Sono già iniziati i corsi di formazione per gli psicologi d'intensa con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi", fa sapere Messina.
    (ANSA).
   

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