Poco meno del 5% della popolazione
adulta di 18-69 anni aveva una diagnosi di diabete nel
2020-2021. La prevalenza è stabile ma diminuiscono costantemente
i pazienti che tengono sotto controllo la malattia, misurando la
glicemia ovvero gli zuccheri nel sangue: ben 2 su 10 non lo
hanno fatto per oltre un anno. E' quanto emerge dal monitoraggio
dalla sorveglianza Passi, che mette "in luce un impatto della
pandemia anche nella gestione del diabete" e i cui risultati
arrivano in vista della Giornata mondiale che si celebra il 14
novembre.
Per ridurre il rischio di complicanze, fondamentale è
controllare l'emoglobina glicata, esame del sangue che misura la
concentrazione di glucosio nel sangue negli ultimi 3 mesi e
serve a capire se il paziente riesce a tenere sotto controllo la
malattia. Il report mostra come, di pari passo con la pandemia,
sono aumentati coloro che hanno controllato l'emoglobina glicata
meno frequentemente: nel 2020-21 meno di un paziente su tre
(31%) riferisce di averla controllata nei 4 mesi precedenti
l'intervista, quasi il 62% lo ha fatto nei 12 mesi precedenti,
mentre la quota di chi non lo ha fatto per più di un anno è
salita dal 15% del 2019 al 25% del 2020, per poi attestarsi al
22% nel 2021 ma "senza tornare ai valori pre-pandemia". Un
intervistato su cinque, infine, addirittura non conosce affatto
questo tipo di esame.
Poca attenzione c'è anche nei confronti dei rischi
cardiovascolari: il 53% degli intervistati ha anche ipertensione
(rispetto 18% fra le persone senza diabete), il 42% ha
colesterolo alto (rispetto al 18%), il 70% è in sovrappeso
(rispetto al 42%), infine il 47% è completamente sedentario
(rispetto al 37%).
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