Le persone che si svegliano presto al
mattino usano più grasso per produrre energia sia a riposo che
durante le attività. Nei nottambuli, invece, il corpo predilige
i carboidrati. Questo fenomeno predispone i nottambuli al
diabete di tipo 2. È quanto emerge da un piccolo studio
pubblicato su Experimental Physiology e condotto dalla Rutgers
University che, sulla base dei risultati, mette in guardia i
nottambuli anche dai maggiori rischi di sviluppare malattie
cardiovascolari.
Per indagare gli effetti del ciclo/sonno sul metabolismo, i
ricercatori hanno analizzato due gruppi di persone e scoperto
che le differenze metaboliche che si innescano alterano la
preferenza del nostro corpo sulle fonti di energia. Coloro che
rimangono svegli più tardi hanno una ridotta capacità di
utilizzare i grassi per produrre energia, il che significa che i
grassi possono accumularsi nel corpo e questo rappresenta un
fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e le malattie
cardiovascolari.
Le differenze metaboliche, in particolare, hanno riguardano
il modo in cui si utilizza l'insulina per promuovere
l'assorbimento del glucosio da parte delle cellule per
l'immagazzinamento e l'uso di energia. Nei nottambuli il corpo
richiederebbe più insulina per abbassare i livelli di glucosio
nel sangue e prediligerebbe i carboidrati come fonte di energia
rispetto ai grassi.
"Abbiamo anche scoperto che i mattinieri sono più attivi
fisicamente e hanno livelli di forma fisica più elevati rispetto
ai nottambuli che sono più sedentari durante il giorno",
riferisce Steven Malin, primo firmatario dello studio. Per i
ricercatori i risultati evidenziano ancora una volta come i
ritmi circadiani (ciclo veglia/sonno) influiscano sulla salute.
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