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Un solo ingrediente per fare un menù, trend mono-food

Un solo ingrediente per fare un menù, trend mono-food

Da New York a Parigi, da Milano a Roma

09 novembre 2022, 19:57

di Agnese Ferrara

ANSACheck

I cookie mono ingrediente di Alain Ducasse hanno un proprio account su Instagram - RIPRODUZIONE RISERVATA

I cookie mono ingrediente di Alain Ducasse hanno un proprio account su Instagram - RIPRODUZIONE RISERVATA
I cookie mono ingrediente di Alain Ducasse hanno un proprio account su Instagram - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un solo ingrediente prelibato, una sola idea e molto social, fanno del  mono-food il trend di stagione. Sempre più seguito da chef e pasticceri rinomati, si moltiplicano le pasticcerie, i ristoranti e i corner di street food che hanno al centro un solo piatto. Il resto del menù gira intorno all’ingrediente centrale, tipico, tradizionale, di altissima qualità. Pizzerie a taglio e rosticcerie kebab, da sempre leader della mono offerta, però non sempre c’entrano perché per rientrare nel trend mondiale ci vuole anche molto lavoro creativo e di progettazione a monte, la presenza di chef che inventano il singolo piatto, dolce o salato, e una radicata ed efficace comunicazione attraverso i social per fare desiderare quel piatto e avere successo.
Dopo i ‘piatti unici’ come la moda del Pokè scoppiata l’estate scorsa, segnala il fenomeno originale del mono-food, cioè esaltare un solo ingrediente tipico o un solo prodotto commestibile, un nuovo report dell’agenzia francese di forecast NellyRodi. E’ in pieno stile mono-food, ad esempio, Poly Hot Dog, angolo di street food parigino che nel menu ha solo il classico hot dog con ketchup o senape, insieme a una selezione di condimenti da aggiungere se lo si desidera come cipolla fresca o fritta, cheddar, paperoncino o crauti. All’inaugurazione tutti i panini sono andati esauriti e Poly Hot Dog adesso è “l'angolo di street food più hype di questa stagione di ritorno a scuola di settembre 2022” si legge su Paris Bourge, rinomata guida degli indirizzi parigini.
Il progetto non è solo un chiosco di panini ma una idea creativa lanciata da Shirley Garrier e Mathieu Zouhairi, esperti culinari a fotografi fondatori di The Social Food, con campagne pubblicitarie e alti livelli di engagement su Instagram e Pinterest. Nel fenomeno mono-food l’occhio, oltre al singolo ingrediente, vuole la sua parte e la presentazione è tutto. Per questo raccolgono la sfida gli chef più rinomati come Alain Ducasse, 20 stelle accumulate Michelin, che la scorsa estate si è dedicato ai biscotti, aprendo a Parigi Le Bisquit dove propone esclusivamente cookie con tanto di profilo Instagram @biscuitalainducasse.
“Questo il trend di stagione in termini culinari. È difficile farsi notare in un mondo traboccante di prodotti da mangiare. – spiega Candice Alvarez, consulente di Nelly Rodi. - Ecco perché gli chef si rivolgono al concetto mono, ovvero un solo prodotto, idea o ingrediente. Questo tipo di creatività è più di una semplice firma. Spinto all'estremo, mette in mostra l'abilità dello chef e sfida costantemente il suo ingegno”. Rinomate da molti anni e antesignane del trend del momento le pasticcerie mono food dei macarons di Ladurée che dalle prime sedi di Parigi hanno conquistato aeroporti e città di tutto il mondo. A queste si aggiungono le pasticcerie di soli bignè, come Popelini nel Marais a Parigi il cui nome si ispira all’inventore dei bignè, il pasticcere italiano che li preparava nel 1540 per la Corte di Francia. E poi ci sono i dessert di meringa di Fred Mervilleux e, passando al salato, i mono food di stampo giapponese come le boutique di Bubble Tea, i sandwich e le palle di riso onigiri.
Già qualche anno fa’ tra i luoghi più trendy gli analisti di NellyRodi citavano a New York Bad Egg per le uova e Arancini Brothers per gli arancini italiani (non solo i siciliani). Oltre alle polpette di carne da Balls & Company e perfino il kebab è gourmet da Le Bab, idem gli hot dog di Top Dog a Soho, o i fritti di Fry With Me , mentre a Marsiglia ‘solo sardine’ da Sard’In. Invece solo formaggi da Chizu a Portland (Stati Uniti)
L’Italia non è esclusa dalla febbre del mono-cibo, iniziata qualche anno fa’


 in diverse città della penisola si mangiano patatine fritte fresche, olandesi, da Amsterdam Chips, accompagnate da 14 salse diverse e birra artigianale dei monaci trappisti. Ha sedi in molte città della penisola la catena de La Piadineria, con piadine gourmet fatte con ingredienti di qualità e una fitta attività social fatta anche di sconti e coupon. Al centro di Roma in stile mono-food c’è Maccheroni, che propone solo rigatoni da passeggio o con consegna a domicilio. Sempre a Roma, nel mercato rionale dello storico rione Testaccio, c’è Altro dove l’ingrediente centrale è invece la pasta fresca all’uovo di alta qualità, preparata in un piccolo laboratorio. Fettuccine, gnocchi e tortelli da asporto o cucinati al momento e conditi con una vasta offerta di sughi.
Con diverse sedi a Roma, ha anche successo Polpetta, in pieno stile mono-food è un nuovo format di ristorazione che combina tradizione e innovazione dando centralità alla polpetta come unica pietanza in molte varianti, dalla carne al pesce. Ora ha aperto il primo e unico ristorante di Roma il cui menu è completamente gluten free: Polpetta Gluten Free in via del Gazometro. A Milano le polpette sono gourmet da TA-TTA’ La Polpetteria, chioschi diffusi e sede fissa al quartiere Isola. A Torino si segnala FOL, interamente dedicato al pop corn in chiave gourmet (ha anche altre sedi all’estero). E' nato a Roma 18 anni fa (la sede a due passi dal Parlamento ha appena riaperto con un look completamente rinnovato) Obicà,  il primo Mozzarella Bar al mondo, oggi una realtà gastronomica e di stile contemporaneo, sia in Italia che nel mondo, da Londra a Tokyo: regina della proposta gastronomica ovviamente la Mozzarella di Bufala Campana DOP - in versione Classica, Affumicata e nel formato Bocconcini, prodotta con Latte di Bufala nelle aree previste dal disciplinare del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP.

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