"I giovani devono farsi delle
domande, devono essere più curiosi e devono sapere cosa è
successo nel nostro paese 30 anni fa per fare in modo che
determinate cose non accadano più. Devono essere migliori di noi
e meno indifferenti". È il messaggio lanciato ai giovani da Tina
Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di
Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci.
La donna ha partecipato oggi a Campobasso, alla presenza di
molti studenti, all'iniziativa pubblica per l'arrivo in Molise
della teca contenente i resti dell'auto sulla quale viaggiavano
tre agenti della scorta del magistrato e saltata in aria
nell'attentato insieme alla macchina di Falcone.
"Ogni volta che facciamo iniziative di questo tipo - ha
aggiunto - è sempre una bellissima sensazione perché vediamo che
quello che è successo nel 1992 non è stato dimenticato, sono
passati 30 anni e tutta Italia ricorda quel momento".
La Montinaro ha parlato di come Palermo sia cambiata rispetto
al periodo della stragi di mafia: "Non è più quella di una volta
- ha detto -, non è più la Palermo delle camere della morte e
tanti ragazzi scendono in piazza ribellandosi alla mafia. Ci
sono tante denunce, tanti costruttori che denunciano, quindi è
chiaro che tanto è cambiato, ma questo non significa che abbiamo
vinto perché abbiamo ancora tanto da fare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA