Si chiama "Prevenzione e contrasto
del bullismo basato sul peso: sport ed esercizio fisico per un
intervento multilivello" e mira a promuovere l'inclusione e a
prevenire le vittimizzazioni nei confronti di minori a causa di
particolari condizioni fisiche come l'obesità e il sottopeso. E'
un progetto di cui a gennaio del 2022 è stata realizzata una
fase pilota. La fase attuativa che prende ora l'avvio
coinvolgerà almeno 10 scuole secondarie di I e II grado del
Lazio. L'intervento si focalizzerà sul legame che intercorre tra
i disturbi del peso e dell'alimentazione e i fenomeni di
violenza tra pari all'interno del contesto scolastico, che si
acuiscono durante lo svolgimento delle attività sportive.
Le azioni previste sono volte a ridurre il fenomeno con
metodiche multilivello, contemporaneamente in tutti gli attori
coinvolti: studenti, genitori e docenti. I ragazzi vittime di
violenza troveranno uno spazio di ascolto e di supporto per
sviluppare strategie di resistenza al bullismo e gli insegnanti
avranno modo di identificare strumenti di contrasto applicabili
anche dopo la fine del progetto. Le attività riguarderanno anche
i genitori per aiutarli a riconoscere precocemente nei loro
figli i segni della vittimizzazione e fornire strumenti per
fronteggiarli, ma anche il gruppo dei pari, in questo caso i
coetanei e gli studenti, per ridurre il cosiddetto "weight
bias".
"Il fenomeno che vogliamo contrastare deriva da quello che gli
anglosassoni chiamano weight bias ovvero la preferenza sociale
verso corpi perfetti e massificati, caratterizzati da magrezza
per le ragazze e muscolosità per i ragazzi - spiega Caterina
Lombardo, professore di Psicologia clinica di Sapienza - Questa
preferenza sociale ispira giudizi negativi, emarginazione nonché
azioni di vero e proprio bullismo verso chi non è conforme
all'ideale stereotipato di bellezza". Uno studio americano ha
evidenziato che, percentuali molto alte di giovani che si
rivolgono a un centro specializzato per la perdita di peso
riferiscono di avere subito azioni di vittimizzazione e di
bullismo da parte dei pari (92%), degli amici (70%), dei
genitori (37%), e degli insegnanti (27%).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA