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Mite: sbloccati 11 GW di rinnovabili, 9,5 operativi a breve

Nel 2022 e 2023. Nel 2020 si erano installati solo 0,8 GW

Redazione ANSA ROMA

Il governo Draghi ha sbloccato circa 11 gigawatt di nuovi progetti per fonti rinnovabili di energia.

La maggior parte (9,5 GW) verrà messa in esercizio nei prossimi mesi e nel 2023. Lo rende noto il Ministero della Transizione Ecologica con un comunicato, citando dati di Terna.

Il MiTE, prosegue la nota, ha emanato 63 provvedimenti (Via, scoping e altri) per 8,2 GW di nuove fonti rinnovabili, e ne sta predisponendo altri 19, per ulteriori 1,1 GW: un totale di 82 provvedimenti per 9,3 GW. La Commissione tecnica presso il MiTE, inoltre, si è già espressa su 49 progetti (corrispondenti a 2,9 GW), per i quali ora si attende il parere del Ministero della Cultura.

Rispetto a luglio 2022, la potenza autorizzata e attesa in esercizio da qui al 2026 cresce ulteriormente di circa 1 GW. "Si tratta di dati in forte controtendenza rispetto al passato - commenta il Ministero -: gli impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano soltanto 1,3 GW, e nel 2020 non avevano neppure superato gli 0,8 GW". "Il governo Draghi - si legge nella nota -, dalla sua costituzione, ha adottato più di 100 norme per implementare le rinnovabili".

Complessivamente, sommando anche le richieste che erano state presentate negli anni passati al precedente Ministero dell'Ambiente, il MiTE sta processando 900 istanze. Queste, precisa il Ministero, "si trovano in differenti stati di avanzamento" e per esse "è necessario il coinvolgimento di numerosi attori (a partire dalle Regioni e dal Ministero della Cultura) e la consultazione del pubblico". "Spesso le istanze presentate sono incomplete - aggiunge il Ministero - e i proponenti forniscono le integrazioni richieste in fase di verifica documentale, causando una dilatazione delle tempistiche".

Comunità energetiche. Sono in corso le consultazioni tecniche per definire gli incentivi per gli impianti di comunità energetiche con potenza fino a 1000 kW. Il nuovo decreto amplierà il campo di applicazione di quanto già previsto per le comunità più piccole. I cittadini, le autorità locali e le piccole e medie imprese possono già realizzare comunità energetiche e accedere agli incentivi previsti per impianti a fonti rinnovabili fino a 200 kW, realizzati nell'ambito di comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo collettivo. Lo rende noto il Ministero della Transizione Ecologica con un comunicato.

Decreto aree idonee. "Le richieste di connessione alla rete elettrica e le autorizzazioni all'installazione di impianti (a fonti rinnovabili, n.d.r.) non dipendono in alcun modo dall'entrata in vigore del decreto sulle aree idonee, di prossima emanazione. Questo non solo è quanto è stabilito dalla legge che definisce il concetto di aree idonee (d.lgs 199/2021), ma è anche dimostrato dai numeri". Inoltre "la stessa legge ha già previsto un'ampia serie di zone considerate immediatamente idonee, che dunque sono già oggi operative e utilizzabili". Lo scrive il MiTE in un comunicato.

"I dati Terna registrano che ad oggi sono già stati sbloccati circa 11 GW - precisa il Ministero -. La maggior parte (9,5 GW) verrà messa in esercizio nei prossimi mesi e nel 2023. Si tratta di dati in forte controtendenza rispetto al passato: gli impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano soltanto 1,3 GW, e nel 2020 non avevano neppure superato gli 0,8 GW".

Sull'adozione del decreto sulle aree idonee, prosegue il MiTE, "è in corso un serio confronto, che coinvolge tutte le amministrazioni interessate per bilanciare i diversi interessi pubblici e mediare tra i differenti orientamenti sui criteri di localizzazione. Il frutto di questi mesi di lavoro è a un elevato livello di maturazione, ma richiede delle scelte politiche, anche da parte di certo mondo ambientalista".

"Le procedure che riguardano le rinnovabili - conclude il Ministero - richiedono il coinvolgimento di numerosi soggetti, il bilanciamento di differenti interessi e bisogni e approfonditi studi tecnici. Sono tutte attività complesse, che richiedono tempo e che non possono essere tralasciate o piegate per soddisfare pretese dettate da facili ideologismi".

 

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