(ANSA) - CASERTA, 29 MAG - Sei sindacati della polizia
penitenziaria hanno proclamato lo stato di agitazione degli
agenti in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere
(Caserta), alle prese da anni con croniche carenze di personale
che quest'anno mettono a rischio le ferie. "Risulta impossibile
organizzare il piano ferie estive" denunciano in una nota
congiunta, emessa dopo il confronto avuto con la direttrice del
carcere Donatella Rotunno, i segretari regionali dei sindacati
Sinappe (Pasquale Gallo), Uil Pa Polizia Penitenziaria (Domenico
De Benedictis), Uspp (Ciro Auricchio), Fns-Cisl (Lorenza
Sorrentino), Cnpp (Aniello Napoletano) ed Fp-Cgil (Orlando
Scocca).
"Durante il confronto - spiegano i sindacalisti - è emerso
che il personale è impiegato in turnazioni fino a 10 ore di
servizio ininterrotto". Rispetto alla pianta organica
mancherebbero un'ottantina di agenti; peraltro risultano ancora
inseriti nell'organigramma del carcere di Santa Maria Capua
Vetere quegli agenti sospesi dal servizio da quasi due anni
perché coinvolti nei pestaggi ai detenuti avvenuti il 6 aprile
2020, e attualmente imputati nel processo in corso. In pochi,
che avevano posizioni più lievi, sono stati reintegrati ma
trasferiti in altre carceri campane, tra Carinola e Salerno, e
mai rimpiazzati, pur gravando ancora come pianta organica sul
carcere casertano. I sindacati hanno dunque proclamato lo stato
di agitazione del personale e si sono detti pronti a mettere in
campo "altre forme di protesta finché non si perverrà a un
giusto rinforzo delle risorse umane da gestire" (ANSA).