"In base a notizie apprese in maniera
del tutto informale neanche il Garante per le persone private
della libertà sarebbe restato immune dalle oramai frequentissime
e gravi aggressioni da parte di appartenenti alla popolazione
detenuta nelle carceri italiane. In particolare, secondo quanto
riferitoci, presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua
Vetere lo scorso 22 settembre il Garante Nazionale sarebbe stato
aggredito da un recluso durante un colloquio con lo stesso
detenuto, un italiano, all'interno di una sezione ex art.32
o.p.. Solo il pronto intervento dell'appartenente al Corpo
presente avrebbe evitato più spiacevoli conseguenze". Lo fa
sapere l'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma
di Polizia penitenziaria) che chiede, "qualora l'episodio
risulti confermato, di conoscere se il detenuto responsabile
della violenza sia stato sottoposto alle misure previste
dall'art.14 bis dell'ordinamento penitenziario e se
l'appartenete al Corpo il cui pronto intervento ha impedito la
prosecuzione della violenza, con effetti di maggiore gravità,
sia stato proposto per il conseguente riconoscimento".
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