"La domanda di droga in carcere è
talmente alta che c'è chi svolge la funzione di pusher": lo ha
detto il segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria, Aldo
Di Giacomo, citando il caso di un detenuto che rientrava nel
carcere di Potenza dopo un permesso premio. Un caso analogo si è
verificato ad Aosta.
Secondo Di Giacomo, si tratta di "un'emergenza da affrontare
allo stesso modo in cui si combatte la criminalità nelle piazze
di spaccio". Per Di Giacomo, il fenomeno delle sostanze
stupefacenti negli istituti di detenzione italiani è
quantificabile in cinque chili di droga alla settimana, con un
"giro d'affari di una decina di milioni di euro l'anno". Il
segretario del Spp a sottolineato il ruolo che, nella questione,
ha la criminalità organizzata: "Tre detenuti su dieci - ha
aggiunto - sono solo spacciatori e non consumatori".
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