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Un muro 'verde' in Tunisia per ripulire le acque grigie e l'aria

Tecnologia avanzata per sfruttare l'acqua da un campus

(ANSAmed) - TUNISI, 5 SET - Utilizzare una parete 'verde' per trattare le acque grigie provenienti dalle docce di un campus universitario e riutilizzarle per fornire potenziale irriguo agli scarichi dei servizi igienici. Questa l'idea alla base dell'esperimento pilota per il trattamento delle acque grigie, presentato recentemente nella capitale nordafricana e realizzato dal Centro tunisino per la ricerca e la tecnologia dell'acqua (Certe) nell'ambito del progetto Nawamed, Nature Based Solutions for Domestic Water Reuse in Mediterranean Countries, finanziato al 90% dall'Associazione Cooperativa Across Borders in the Mediterranean (cooperazione trasnfrontaliera Eni Cbc Med) con il 10% di cofinanziamento da parte del governo tunisino.

Nawamed mira a incoraggiare la transizione verso un approccio integrato alla gestione dell'acqua e all'uso efficiente delle risorse idriche non convenzionali nei paesi del Mediterraneo, ha affermato Latifa Bousselmi, ricercatrice del Certe. Il 'muro verde' è un sistema di trattamento delle risorse idriche non convenzionali che si basa non solo su competenze di ingegneria civile e idraulica, ma anche su una stretta collaborazione tra esperti di gestione delle acque, agronomia, ingegneria di processo, ingegneria sanitaria, architettura, paesaggio, ha inoltre sottolineato, aggiungendo che questo approccio multidisciplinare aiuta ad avere una visione olistica e a sviluppare una soluzione sostenibile.

"Questo muro, come sistema vegetale, può incoraggiare la creazione di un ecosistema e migliorare la biodiversità. Riduce le temperature locali e assorbe l'inquinamento atmosferico. È anche un componente delle città verdi e sostenibili, fornendo adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici", ha sottolineato l'esperta. Questo esperimento pilota, condotto in collaborazione con l'Istituto Nazionale Tunisino di Agronomia (Inat) e il dormitorio studentesco 'Les Jardins d'El Menzah', si basa sull'uso di tecnologie e misure innovative, sostenibili, a risparmio idrico e a basso costo. Si tratta di un sofisticato reattore di trattamento in cui acque grigie, piante e substrati interagiscono per eliminare o assorbire l'inquinamento o i nutrienti. È costituito da una miscela di substrati scelti per le loro capacità di assorbimento e filtrazione o per svolgere un ruolo specifico nel processo di trattamento.

Questi substrati, insieme alle diverse piante selezionate, permettono lo sviluppo alle radici delle piante di numerosi batteri che contribuiscono al trattamento. Una volta trattata, l'acqua viene conservata e disinfettata mediante raggi Uv per essere utilizzata negli sciacquoni dei wc. Questa tecnologia avanzata aiuta a sfruttare al massimo l'acqua non convenzionale utilizzandola in modo circolare.

In Tunisia le acque grigie rappresentano quasi i due terzi delle acque reflue domestiche, hanno indicato gli esperti, invitando lo Stato tunisino ad adattare le sue politiche idriche alle nuove sfide e agli sviluppi tecnologici nel contesto tunisino. (ANSAmed).

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