(ANSA) - ROMA, 28 SET - Nell'accordo di programma su cui i
partiti di centrodestra hanno fatto l'alleanza c'è un elenco di
cose sull'Ambiente che "vanno nella giusta direzione", il
governo che nascerà dovrà decidere "dove indirizzare il Paese".
E' un atteggiamento di attesa quello di Legambiente nei
confronti delle scelte del il nuovo Esecutivo, c'è "una buona
base di partenza" ma andrà verificata, spiega il presidente
Stefano Ciafani.
Alcuni punti, a livello di singoli programmi, sono infatti
bocciati dall'associazione ambientalista come la ripresa delle
trivellazioni in Adriatico per l'estrazione di gas, la
realizzazione di centrali nucleari di nuova generazione e il
Ponte sullo Stretto di Messina. "Meglio investire risorse in
altri cantieri che servono al Paese", rileva Ciafani in una
intervista all'ANSA sulle aspettative rispetto al nuovo governo
ricordando che "è dagli anni '80 che Legambiente parla di
'riconversione ecologica dell'economia' senza aver visto alcun
governo negli ulimi 20 anni affrontare seriamente la questione".
Ma "in un momento storico come l'attuale, la crisi climatica e
l'emergenza energetica imporranno di considerare come priorità
di azione" i temi ambientali.
Le buone premesse dei programmi del centrodestra vanno
dall'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili
alla crescita del livello quantitativo e qualitativo del riciclo
dei rifiuti, dalla tutela e salvaguardia della qualità delle
acque e l'efficientamento delle reti idriche all'istituzione di
nuove riserve naturali e alla messa a dimora di alberi, elenca
Ciafani precisando che i programmi dei singoli partiti "sono più
o meno dettagliati" su come realizzare i vari punti e su alcuni
argomenti ci sono evidenti differenze (ad esempio la Lega pensa
al nucleare di nuova generazione e Fratelli d'Italia a procedere
nella ricerca su questa fonte energetica).
Legambiente prima delle elezioni ha presentato 100 proposte
sulla transizione ecologica che serve all'Italia, con riforme e
interventi su 20 temi, proprio come fosse un programma di
governo spiegando che "i prossimi 5 anni saranno fondamentali
per tutelare ambiente, famiglie e imprese" e auspicando che non
vengano commessi "gli errori del governo Draghi" che ha lavorato
più sulla diversificazione dei paesi per l'approvigionamento del
gas che non sulle fonti pulite per ridurre i consumi.
Autorizzare anche solo 85 dei 250 Gigawatt di energia
rinnovabile richiesti di allacciamento alla rete per nuovi
impianti non solo consente di rispettare entro il 2030 quello
che indica l'Europa con il Repower Eu (come già sottolineato da
Elettricità futura, associazione di Confindustria, ricorda
Ciafani) ma soprattutto di diventare indipendenti sul fronte
energetico. Ma "servono tre cose: potenziare risorse umane ed
economiche, definire le linee guida delle sovrintendenze
speciale e territoriali che risalgono al 2010 per evitare che il
99% dei pareri sia contrario alla realizzazione degli impianti".
Fra gli impegni chiesti al nuovo governo ci sono, tra gli
altri, "l'aggiornamento del Piano nazionale energia e clima ai
nuovi obiettivi europei e il Piano nazionale di adattamento ai
cambiamenti climatici che contiene tutto cio che è necessario
per affrontare la siccità, le emergenze idriche, lo scioglimento
dei ghiacciai, gli eventi estremi ma è fermo dal 2018",
"riduzione delle emissioni di gas serra e localizzazione per il
deposito per i rifiuti radioattivi". Legambiente è pronta a
consegnare al nuovo governo la propria "ricetta" e ad
approfondire anche con i ministri ("meglio politici che
tecnici") le ragioni per cui compiere quelle scelte . (ANSA).