In Italia il metano rappresenta il
10% delle emissioni nazionali, di cui il 96% è dovuto solo a
sette sorgenti. L'agricoltura ne produce il 45%, i rifiuti
arrivano quasi al 40%, il 15% è dovuto dal settore energetico.
E' quanto emerge da un rapporto di ISPRA illustrato alla 14/a
Conferenza nazionale per l'efficienza energetica, l'evento
annuale dell'associazione ambientalista Amici della Terra.
Le emissioni mondiali di metano del settore oil and gas
ammontano secondo l'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) a
120 milioni di tonnellate. Sono in buona parte recuperabili a
costi tollerabili, come è stato dimostrato durante la Conferenza
dalle esperienze degli operatori intervenuti, come Snam, Olt
Offshore LNG Toscana, CIG, Pietro Fiorentini, Inrete Gruppo
Hera, Eni, A2A.
La presidente di Amici della Terra, Monica Tommasi, ha
sostenuto che in Italia "negli ultimi anni, con una maggiore
produzione annua nazionale di 10 miliardi di m3 di gas naturale,
si sarebbero evitate a livello globale emissioni climalteranti
per circa 3 milioni di tonnellate annue di CO2".
Durante la Conferenza è emerso che in Algeria, oggi il nostro
maggiore fornitore di gas, vengono bruciati in torcia oltre 10
miliardi di m3 di metano. Se recuperati, potrebbero essere
aggiunti alle forniture che ci arrivano da quel paese, con
minori emissioni climalteranti e maggiore sicurezza energetica
nazionale.
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