La Commissione Ue presenterà
mercoledì proposte per rendere più stringenti i limiti sugli
inquinanti atmosferici e delle acque, sia quelle di falda e
superficie, sia quelle di scarico dei centri urbani. Lo
riferiscono all'ANSA fonti vicine al dossier.
Il pacchetto 'Pollutio zero' include la revisione delle
direttive sugli standard di qualità dell'aria e su fogne e
depuratori. Ma ci saranno anche misure sulla gestione integrata
delle acque e l'ampliamento dell'elenco delle sostanze nocive
per le acque di falda e di superficie. Nella lista dovrebbero
finire sostanze come i Pfas e l'erbicida glifosato.
Una delle principali novità tra quelle attese nel pacchetto è
l'ampliamento delle possibilità per i cittadini di denunciare in
tribunale le autorità pubbliche e le industrie ritenute
responsabili di alti livelli di inquinamento.
I primi due testi sono di particolare importanza perché
intervengono su materie in cui molti Stati membri, tra cui
l'Italia, hanno collezionato procedure di infrazione. Si attende
un giro di vite su particolato (Pm10), biossido di azoto e altri
inquinanti atmosferici. I nuovi tetti alle emissioni si
avvicineranno agli standard Oms ma non li eguaglieranno, almeno
non per tutti i valori. Anche sulle acque di scarico dei centri
urbani si annunciano limiti più stringenti e l'aggiunta di nuove
sostanze tra quelle indicate come nocive.
Le procedure di infrazione aperte per l'Italia nell'ambito
degli standard della qualità dell'aria sono tre, per violazione
dei limiti di PM10, PM2.5 e NO2. Altrettante se ne contano nel
quadro delle norme su fogne e depuratori, per aree urbane di
diverse dimensioni e caratteristiche. Nel 2018 l'Italia è stata
condannata dalla Corte Ue a versare 25 milioni una tantum e
oltre 30 milioni ogni semestre per la mancata conformità alle
norme Ue sul trattamento e scarico delle acque reflue urbane in
aree sensibili.
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