Strutture sottodimensionate del
Ministero della Transizione ecologica e degli enti locali, che
non riescono a smaltire le pratiche; opposizione "nimby" dei
Comuni e delle comunità locali; veti delle Soprintendenze del
Ministero della Cultura. Sono le ragioni per il mancato sviluppo
delle centrali solari in Italia, come spiega all'ANSA Filippo
Fontana, portavoce dell'Alleanza per il Fotovoltaico,
l'associazione delle imprese dei grandi impianti solari.
"La direzione del Ministero della Transizione ecologica non
risce a smaltire la massa dei progetti presentati per grandi
impianti fotovoltaici, quelli sopra i 10 megawatt - racconta
Fontana -. Così i progetti si arenano. E quando finalmente
riescono a passare alla nuova Commissione Via istituita dal
ministro Cingolani, si fermano di nuovo, perché anche questa è
sottodimensionata. E lo stesso succede quando arrivano a Regioni
e Comuni, che hanno poche risorse".
Ma le difficoltà non finiscono qui. "Spesso le
amministrazioni locali dicono di no a priori ai progetti, spinte
da comitati di cittadini - spiega ancora Fontana -. Poi ci sono
le Soprintendenze li bocciano per motivi paesistici, sulla base
di un modello culturale che contrappone la tutela del paesaggio
alla realizzazione di impianti. Eppure, proprio l'energia verde
è necessaria per salvare il paesaggio".
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