Difesa della 157/92, la legge che nel
nostro Paese tutela la fauna selvatica e disciplina l'attività
venatoria, giro di vite contro il bracconaggio e potenziamento
delle rinnovabili, nel rispetto dell'ambiente e della
biodiversità. Sono le richieste che l'Ente Nazionale Protezione
Animali indirizza a Gilberto Pichetto Fratin in occasione del
voto di fiducia cui è atteso l'esecutivo guidato da Giorgia
Meloni.
"In Italia - osserva Enpa - non c'è un "allarme fauna". C'è,
invece, un problema bracconaggio; una piaga che non si riesce a
debellare a causa dei controlli insufficienti sul territorio e
delle sanzioni irrisorie. Enpa chiede al ministro sostenere
l'inasprimento delle pene per i reati di bracconaggio attraverso
una riforma dell'articolo 727 bis del Codice Penale".
Nel settore delle rinnovabili, prosegu la ong, "è indubbio
che le energie alternative giocano un ruolo chiave nella
decarbonizzazione e nel contrasto ai cambiamenti climatici, ma è
altrettanto vero che gli impianti non devono danneggiare né
l'ambiente (con la sottrazione di terreni agricoli) né la
biodiversità (migliaia di uccelli vengono uccisi dalle pale
eoliche). Insomma, rinnovabili sì ma con criterio".
Per Enpa "è fondamentale che su temi ambientali e faunistici
sia adottato un approccio organico e scientifico. Una visione
d'insieme che manca ormai da tempo. Per questo accogliamo come
un segnale positivo il ritorno del Ministero dell'Ambiente che
era stato soppresso dal governo Draghi in nome della mera
transizione energetica. In tale circostanza la forma è sostanza:
cancellando l'ambiente dalla denominazione del Ministero,
l'esecutivo lo ha di fatto cancellato dall'agenda politica".
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