Non basta continuare con "la politica
del troppo poco e troppo tardi" di fronte alla crisi climatica,
serve un "salto avanti enorme per garantirci non non solo la
sopravvivenza ma la prosperità". È questo il messaggio della
co-presidente del Club di Roma, Sandrine Dixson-Declève, al
forum di ANSA e Asvis "Voci dal futuro" in occasione del
Festival dello sviluppo sostenibile dove dice che "non si
possono trasformare le cose senza grandi cambiamenti" e lancia
un segnale d'allarme e una sveglia a 50 anni dalla pubblicazione
del libro-manifesto del Club di Roma "I limiti della crescita".
"Oggi nel momento in cui guardiamo l'effetto composito del
clima, del Covid e della guerra vediamo chiaramente che alcune
delle previsioni che nascono da I limiti della crescita ma non
solo, si sono realizzate. Non abbiamo più davanti a noi 50 anni,
dal momento che non abbiamo ascoltato quelle previsioni, e
dobbiamo cercare di aumentare la resilienza dei sistemi
finanziari, economici, alimentari, energetici per far fronte a
tutto ciò riuscendo a mettere in piedi un piano planetario per
le emergenze di oggi e del futuro", dichiara Dixson-Declève.
"Questo vuol dire - spiega - valutare i sistemi economici
andando oltre il Pil, vuol dire utilizzare indicatori che
rispettino anche l'impatto ambientale e sociale". Inoltre invita
a "eliminare le perversità dei mercati come i trilioni di
sovvenzioni per l'energia fossile" e far sì, infine, che "il
Nord cominci a pagare per le conseguenze sui paesi più
vulnerabili" della crisi climatiche.
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