"L'impegno dell'industria aeronautica
di raggiungere emissioni nette di Co2 pari a zero entro il 2050,
richiede politiche governative di sostegno. Ora che i governi e
l'industria sono entrambi concentrati sullo zero netto entro il
2050, ci aspettiamo iniziative politiche molto più forti in aree
chiave di decarbonizzazione come l'incentivazione della capacità
di produzione di combustibili per aerei sostenibili (Saf)". Così
Willie Walsh, Direttore Generale della Iata (International air
transport association), che rappresenta circa 290 compagnie
aeree pari all'83% del traffico aereo mondiale, nel tracciare un
bilancio di quanto emerso dalla 41/esima Assemblea
dell'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (Icao)
svoltasi a Montreal.
"L'industria si aspetta che il Saf svolga il ruolo più
importante nella decarbonizzazione dell'aviazione. La Iata stima
che forse il 65% della mitigazione necessaria per l'azzeramento
delle emissioni nette nel 2050 proverrà dal Saf. Sebbene
l'industria abbia acquistato tutti e cento i milioni di litri di
Saf disponibili nel 2021 - puntualizza Walsh -, la fornitura
rimane limitata e il prezzo è molto più alto del carburante
convenzionale per jet. Gli sforzi statali dovrebbero ora
concentrarsi sui modi per incentivare un aumento della capacità
di produzione del Saf e quindi ridurne i costi. Gli enormi
progressi compiuti in molte economie nella transizione della
produzione di elettricità a fonti verdi come l'energia solare e
l'eolico - conclude -, sono un brillante esempio di ciò che si
può ottenere con le giuste politiche governative, in particolare
gli incentivi alla produzione".
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