Secondo la Banca Mondiale, circa
il 95% delle aziende agricole globali sono piccole aziende con
meno di cinque ettari e la metà degli agricoltori non è dotata
di servizi bancari. Eppure, sempre a livello planetario, il
settore agroalimentare contribuisce per circa il 4% al Pil e il
27% della forza lavoro è impiegata in questo comparto. Sono dati
sottolineati durante un panel sull'agroalimentare tenutosi oggi
in ambito Cop27 a Sharm el-Sheikh con la partecipazione di Marco
Elio Rottigni, Chief International Subsidiary Banks Division di
Intesa Sanpaolo.
"Intesa Sanpaolo affronta i progetti agroalimentari in
termini sia di opportunità di business sostenibili che di
approccio olistico allo sviluppo sostenibile, riconoscendo il
ruolo centrale dell'agricoltura", ha premesso Rottigni. "Vorrei
sottolineare che, insieme all'Italia, l'Egitto è sicuramente il
Paese che ci permette di valorizzare e arricchire fortemente la
nostra esperienza nell'Agroalimentare", ha aggiunto
sottolineando che il Cairo "funge da naturale 'ponte' di
collegamento ai Paesi dell'Area Mediterranea, compresi i Balcani
occidentali, assumendo un ruolo sempre più cruciale nell'area".
"Il finanziamento dell'agrobusiness è stata costantemente una
delle priorità di lunga data di ALEXBANK, confermando il suo
pieno sostegno in particolare ai piccoli agricoltori", ha
ricordato il manager. "L'obiettivo è quello di fornire soluzioni
finanziarie e non-finanziarie innovative, in grado di supportare
lo sviluppo economico integrato, l'inclusione finanziaria e la
sostenibilità ambientale, per contribuire all'attuazione della
'Vision 2030' dell'Egitto e degli obiettivi di sviluppo
sostenibile delle Nazioni Unite", ha evidenziato ancora
Rottigni.
Come noto l'agricoltura è una delle componenti principali
dell'economia egiziana in quanto contribuisce a circa l'11,3%
del Pil del Paese (dato Banca Mondiale 2021), al 28% dei posti
di lavoro e a oltre il 55% dell'occupazione nell'Alto Egitto
(dati Usaid).
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