La multiutility A2a ha chiuso i
primi 9 mesi dell'anno con ricavi quasi triplicati, in crescita
del 161,7% a 16,86 miliardi di euro. Lo si legge in una nota in
cui viene indicato un margine operativo lordo in rialzo del 20%
a 1,14 miliardi e un utile netto in progresso del 17% a 461
milioni. Sono saliti del 25% gli investimenti a quota 802
milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta (Pfn) è
salita da 4,11 a 4,91 milardi per effetto degli investimenti,
del pagamernto di dividendi per 283 milioni e degli incassi per
la cessione di alcuni immobili per per 221 milioni di euro.
Per l'intero esercizio A2a alza le stime sul margine
operativo lordo tra 1,45 e 1,5 miliardi di euro e sull'utile
netto, compreso fra 340 e 380 milioni.
Secondo l'amministratore delegato Renato Mazzoncini il gruppo
"si è confermato solido nell'affrontare gli impatti derivanti
dalla crisi energetica iniziata alla fine dello scorso anno e su
cui ha pesato anche la minore produzione idroelettrica dovuta
alla siccità". "In una fase caratterizzata dalle incerte
dinamiche dei mercati energetici e da elevata volatilità dei
prezzi delle commodities - ha sottolineato - A2a ha gestito
responsabilmente le sue attività valorizzando al meglio la
diversificazione dei propri business".
"Il momento complesso che stiamo attraversando e le pesanti
ripercussioni su famiglie e imprese - ha aggiunto il manager -
stanno imponendo all'Italia l'attuazione di azioni concrete per
aumentare il proprio livello di autonomia energetica. In questo
contesto, il Gruppo ha continuato a dare il proprio contributo
con investimenti, in crescita del 25% sul periodo, in
infrastrutture nei settori chiave per favorire il processo di
transizione ecologica del Paese".
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