"Oggi abbiamo più o meno gli stessi
numeri di insicurezza alimentare, fame e malnutrizione che
avevamo nel 2015, quando l'Agenda 2030 è stata lanciata. Questo
ci preoccupa molto".
Lo dichiara il vice direttore generale della Fao Maurizio
Martina, intervenendo con Enrico Giovannini, direttore
scientifico di Asvis, al secondo appuntamento della nuova
edizione di "Voci sul futuro", gli incontri in streaming
realizzati da ANSA e Asvis in occasione del Festival dello
sviluppo sostenibile e realizzati in collaborazione con A2A,
dedicato al Futuro dell'agricoltura e del cibo.
"Siamo di fronte a un passaggio delicato, anche per la
sicurezza alimentare. Il cambiamento climatico che sta accadendo
negli ultimi anni, il Covid e la pandemia con i suoi effetti
economico sociali e i conflitti sono tre grandi sfide che hanno
esacerbato la condizione di insicurezza alimentare nel mondo, è
un po' come se le lancette dell'orologio fossero tornate
indietro", osserva Martina.
In particolare, la guerra in Ucraina coinvolge Paesi che
fornivano a 50 paesi in via di sviluppo per almeno il 70% dei
loro cereali. "L'accordo che faticosamente si sta cercando di
rinnovare per l'uscita dei cereali e del grano dai porti del mar
Nero", per Martina, "non basta anche se è stato uno strumento
importante per calmierare un po' la situazione". "Gli effetti di
medio lungo periodo di questa situazione - aggiunge - ancora li
dovremo gestire e sono legati all'inflazione alimentare e alla
necessità di costruire nuovi equilibri nell'accessibilità ai
beni agricoli primari soprattutto nei paesi in via di sviluppo".
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