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Carburanti senza Iva, sequestro 4 mln euro a società

Carburanti senza Iva, sequestro 4 mln euro a società

Indagine Gdf a Lanciano,indebita detrazione su imponibile 18 mln

LANCIANO, 01 dicembre 2022, 12:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Su indagine della Guardia di Finanza, il gip di Lanciano Massimo Canosa ha disposto il sequestro preventivo di beni per 4 milioni di euro nei confronti di una società petrolifera con sede a Lanciano per indebita detrazione di Iva su un imponibile di 18 milioni di euro, negli anni 2019 e 2020. Gli indagati sono i due amministrazione della società di vendita e distribuzione carburanti.
    Nell'ambito dell'attività di verifica fiscale da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria sono stati raccolti elementi tali da ipotizzare che la società, che si occupa di commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, avesse detratto l'Iva per un ammontare pari al valore oggetto del sequestro e riferibile a fatture per operazioni inesistenti emesse da altri operatori. A conclusione delle indagini del comando provinciale di Chieti della Finanza, coordinati dal colonnello Michele Iadarola, la procura di Lanciano ha chiesto e ottenuto il sequestro di beni mobili, immobili, tra cui terreni, autovetture, autocarri, somme di denaro, titoli e rapporti finanziari.
    Durante le ispezioni di accertamento le Fiamme Gialle hanno verificato che la società aveva effettuato acquisti di carburante da diverse società fornitrici che commercializzavano i prodotti petroliferi senza pagare l'imposta Iva. Le stesse, dopo indagini svolte da altri reparti della Finanza, sono state individuate come società "cartiere" o "filtro" create ed interposte da organizzazioni criminali dedite alla realizzazione di frodi Iva sui carburanti. Con questo sistema la società lancianese riusciva ad acquistare il prodotto ad un prezzo inferiore al valore normale. Lo stratagemma utilizzato per celare l'operazione illecita era il ricorso alla sovrafatturazione del prezzo, in modo da renderlo apparentemente in linea con quello di mercato, in quanto veniva caricato delle spese di trasporto, mentre invece erano sostenute dall'acquirente al quale venivano restituite al momento della consegna attraverso denaro contante o con il successivo riaddebito effettuato dalla cessionaria alla cedente.
   

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