Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morì per sesso sadomaso: le assicurazioni pagano i familiari

Morì per sesso sadomaso: le assicurazioni pagano i familiari

Sentenza del Tribunale di Trento: fu incidente, non suicidio

TRENTO, 11 agosto 2022, 18:29

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 2012, a 37 anni, un trentino morì durante una pratica sadomaso nel corso di una relazione extraconiugale. A dieci anni di distanza due assicurazioni, Assimoco spa e Itas, sono state condannate a riconoscere ai familiari (la moglie e i due figli) l'indennizzo, complessivamente 42.000 euro, previsto dalle polizze stipulate a suo tempo dall'uomo. "Le due assicurazioni non volevano pagare - commentano Michele De Bona e Maurizio Cibien, responsabili di Giesse Risarcimento Danni a Trento - così abbiamo avviato una prima causa contro Assimoco spa e il Tribunale di Milano ci ha dato ragione". A quel punto, forti del primo risultato ottenuto, è stato chiesto alla seconda assicurazione, cioè Itas spa, di pagare l'altro indennizzo. Anche in questo caso, il Tribunale di Trento ha dato ragione ai familiari del trentasettenne.
    Secondo quanto ricostruito nel corso del contenzioso, l'uomo morì a causa di un incidente durante una pratica sadomaso nota come "breath control", cioè controllo del respiro. Si legge, infatti, nella sentenza, che la morte del 37enne "non è stato frutto di una scelta suicidaria, ma diretta conseguenza di un grave infortunio e pertanto rientrante nella copertura assicurativa".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza