Nella seconda parte dell'anno, una
stretta sui nuovi mutui potrebbe portare a "una progressiva
riduzione dei tassi di crescita" delle compravendite
immobiliari, "destinata a sfociare in un'inversione di tendenza
nel 2023", quando torneranno sui livelli pre-Covid e i prezzi
"faticheranno a tenere il passo dell'inflazione". È la
previsione dell''Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico
2022 di Fimaa-Confcommercio di un ridimensionamento "modesto".
Le possibilità di un nuovo arretramento sono definite infatti
"concrete" ma il settore può contare, secondo l'analisi, su
"un'inerzia decisamente favorevole, che si fonda sull'enorme
interesse delle famiglie per la casa e sull'accresciuta
propensione alla diversificazione degli investitori corporate".
In particolare il mercato residenziale è mosso dalla ricerca
di un salto di qualità in termini di efficienza energetica,
dotazioni accessorie (spazi verdi e altri comfort), prossimità
ai servizi essenziali e distribuzione degli ambienti interni, in
risposta alle inadeguatezze riscontrate durante il lockdown. Si
tratta di "fenomeni destinati a non esaurirsi", che "solo la
carenza di offerta e la selettività degli istituti di credito
potrebbero scalfire".
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